di Franco De Marco
Tra la fine di questo mese e l’inizio di ottobre sarà effettuata una seduta aperta del Consiglio comunale di Ascoli per approfondire tra tutte le forze sociali, cittadini “normali”, associazioni e “addetti ai lavori”, invitando anche il presidente della Regione Luca Ceriscioli, il problema del nuovo ospedale di Spinetoli.
Lo annuncia il presidente della Consulta comunale sulla sanità, Giacomo Manni (M5S), dopo l’incontro di questa mattina con il direttore dell’Area vasta n. 5 Giulietta Capocasa, molto probabilmente nei suoi ultimi giorni in questo ruolo, rappresentanti sindacali della sanità e presidente del Consiglio comunale Marco Fioravanti. Sul nuovo ospedale, come facilmente prevedibile, la Capocasa ha rimandato alla Regione non essendo la materia di sua competenza. «Noi – afferma Manni con accanto il vice presidente della Consulta Umberto Trenta e l’altro consigliere comunale Monica Acciarri – facciamo due iniziative. Oltre alla richiesta del Consiglio comunale aperto, affinché tutti i cittadini possano venire a conoscenza e discutere della proposta di realizzare il nuovo ospedale senza dover subire una scelta imposta dall’alto, come sta obiettivamente avvenendo, invieremo una lettera all’assessore regionale alla sanità (ovvero il presidente Ceriscioli, ndr) per avere tutti i dati dell’operazione. Vogliamo sapere ad esempio quali elementi sono stati inseriti nell’algoritmo che ha scelto l’area di Spinetoli e se si tratta degli stessi elementi utilizzati nelle altre Aree vaste. La Consulta , in questa fase, sta svolgendo un ruolo asettico: non dice né si né no al nuovo ospedale ma vuole raccogliere i dati completi per poi consentire a tutti di emettere un giudizio. Ad oggi i cittadini sanno ben poco. Ad oggi non si riesce a capire cosa dà sostanza alla scelta della Regione».
«Come consigliere del Movimento 5 Stelle – afferma ancora Manni – dico che sarebbe opportuno effettuare un referendum tra i cittadini prima di effettuare una scelta tanto importante». Perentorio Trenta: «La scelta di fondo è tra sanità pubblica e sanità privata. E qual è il ruolo di Ascoli come città capoluogo? Vogliamo sapere quali sono le risorse a disposizione e come la Regione intende finanziare l’opera. E i risparmi realizzati con l’Area vasta saranno impiegati nella sanità del sud delle Marche per realizzare la nuova struttura? Altra domanda: è stato preso in considerazione il contesto urbanistica in cui realizzare il nuovo ospedale?».
Molto articolato il ragionamento di Acciarri che punta il dito soprattutto sulla mancata programmazione in materia sanitaria della Regione. Siccome il piano sanitario regionale è scaduto nel 2014 – sostiene – e siccome mancano due anni per la conclusione della legislatura, io dico che almeno è il momento di aprire le danze per la elaborazione del nuovo piano sanitario che dovrebbe anche prevedere i nuovi ospedali. Se cominciamo a parlarne oggi forse potremmo arrivare a conclusione per la fine della legislatura. Ad oggi non c’è nessun atto ufficiale della Giunta regionale o del Consiglio regionale che parli della nuova struttura di Spinetoli. C’è solo il parere consultivo della Conferenza dei sindaci. Ma questa Conferenza su quale atto amministrativo si è pronunciata? La Regione sta operando contro il vecchio piano sanitario regionale che non prevede i nuovi ospedali. Vi sembra normale? E poi: Azienda ospedaliera sì o no? Anche il sud delle Marche, anche a seguito della mobilità attiva con l’Abruzzo, la meriterebbe come sta a Pesaro e come è giusto che stia a Torrette. La Regione non ha in materia una strategia di fondo. Ceriscioli naviga a vista. Nel progetto di Spinetoli sono state valutate le conseguenze di un impoverimento economico sia delle città di Ascoli sia di San Benedetto? E’ quello il punto giusto? Cosa è stato messo dentro l’algoritmo? L’ospedale Mazzoni, a mio giudizio, ha una struttura ancora valida. Potrebbe essere migliorato questo sì. Mentre vedo meglio una nuova struttura in sostituzione del Madonna del soccorso di San Benedetto». «Sia a Pesaro sia a Macerata – conclude Acciarri – i nuovi ospedali sono stati previsti nelle città capoluogo».
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