Fenati, condanna unanime
Crutchlow: «Mai più su una moto»
Romano abbozza una difesa

ASCOLI - Anche la sua città stigmatizza il gesto che poteva causare conseguenze ben più gravi al collega Manzi. L'assessore allo sport Brugni: «Mi auguro che Romano possa trovare la giusta serenità per sistemare le cose». La delusione social dei tifosi. Le giustificazioni del 22enne pilota ascolano
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Fenati, di spalle, e Rossi abbracciati ai tempi del Team Sky Racing VR46

di Luca Capponi 

Fenati stavolta l’ha fatta grossa. Su questo sembrano essere tutti d’accordo. Un coro unanime nei confronti del giovane pilota ascolano. Parole anche dure, che se da una parte non stupiscono, dall’altra meravigliano perché, nel caso di gran parte dei tifosi, arrivano da chi l’ha sempre difeso. Nonostante il suo curriculum di “bravate” fosse già corposo prima del fattaccio avvenuto sul circuito di Misano (leggi l’articolo). Stavolta, però, ha messo a repentaglio la vita di un suo collega pilota, Stefano Manzi. Certo, nessuno avrebbe potuto immaginare che il classe 1996 arrivasse a tanto. Neanche chi, è il caso del pluricampione Valentino Rossi, su di lui aveva scommesso in maniera decisa nel 2014, assoldandolo nel team Sky Racing Team VR46, da cui Fenati uscì nel 2016 per divergenze interne: «Il suo è stato un brutto gesto, come Academy in passato abbiamo puntato molto su di lui ma non siamo riusciti a gestirlo ed è stata una sconfitta», ha dichiarato ai microfoni di Sky Sport. Più pesante il parere del pilota britannico Cal Crutchlow: «Credo che Fenati non debba più salire su una moto. Penso che il suo team avrebbe dovuto cacciarlo via a calci. Merita di essere espulso. Rischiamo già la nostra vita abbastanza, non c’è bisogno di questi gesti. Certo, prima c’era stato un contatto, ma nelle corse succede sempre e questo non lo giustifica».

Cal Crutchlow, pilota di MotoGP

Crutchlow si riferisce a quanto accaduto in precedenza con lo stesso Manzi, a cui è stato riconosciuto di aver guidato in maniera irresponsabile su una curva del tracciato, causando l’uscita di Fenati. Per questo il pilota del team Forward avrà una penalità di 6 posizioni sulla griglia del Gran Premio di Aragona del prossimo 23 settembre.
«Si tratta comunque di un brutto gesta da condannare. Lo sport è rispetto delle regole e dell’avversario. Con Romano abbiamo vissuto tanti momenti di gioia sportiva, mi auguro che possa trovare la giusta serenità per sistemare le cose» sono invece le parole dell’assessore allo sport Massimiliano Brugni, che segue e conosce Fenati sin dagli esordi.
Anche nella sua Ascoli la disapprovazione è totale. Pochissime, quasi zero, le voci che lo difendono in quei tribunali mediatici, a volte anche stucchevoli, che sono divenuti i social network. “Figuraccia anche per la città”, “Vergogna“, “Delusione” sono i commenti che tornano maggiormente, mentre nelle ultime ore è spuntato anche un gruppo Facebook “Io sto con Fenati, tocco involontario”, ai cui adepti, evidentemente, cadere da una moto che sfreccia a 250 chilometri orari deve sembrare uno scherzetto. Raffredda gli animi, invece, il manager del team di Fenati (Marinelli Snipers) Stefano Bedon, che parla di «fallo di reazione» e chiede di non “infierire” sui due piloti. Che l’anno prossimo saranno, destino, compagni di squadra. Nessun commento dal pilota ascolano Kevin Sabatucci, impegnato nel Campionato Italiano Velocità.

Nel suo editoriale su Sky Sport, Guido Meda, da anni indiscussa e autorevole voce e volto del Motomondiale, ha scritto “siccome il suo gesto di Misano è volontario, orrendo e ha zero precedenti, due gare di squalifica ci sembrano francamente poche. Non per infierire su Fenati, anzi, per aiutarlo. Per aiutare lui e chi gli sta accanto in pista, lui e chi gli sta accanto nella vita e lo deve accompagnare a diventare grande, sportivo e responsabile”. La speranza è che questa brutta storia serva a Fenati per maturare, sportivamente parlando, ammesso che ce ne sia ancora il tempo.

A Movistar Tv ha parlato anche il diretto interessato. “C’è stato un primo contatto in cui Manzi mi ha portato fuori pista – ha dichiarato Romano Fenati era davanti a me e poi l’ho superato. Dopo avermi superato, mi ha rallentato portandomi fuori pista per la seconda volta. Non dico che questa sia una giustificazione – ha aggiunto – ma credo che questo debba essere considerato, perché i piloti che corrono senza preoccuparsi degli altri rovinano le gare degli altri e questo non è giusto. La mia reazione non è stata una bella mossa, è stato un gesto pericoloso per me e per lui. Non voglio giustificarla, ma vorrei che fosse vista in prospettiva”.


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