di Luca Capponi
Neanche il tempo di realizzare che…è arrivato l’autunno. Stagione di mezzo, che oltre ai rimpianti per la fine dell’estate porta sempre con sé tante bontà enogastronomiche e appuntamenti pronti a celebrarli degnamente. Tra di essi spiccano sicuramente due tra i più noti e longevi, che oltre al tempo hanno resistito anche al sisma essendo organizzate in due luoghi, a poca distanza l’uno dall’altro, che la tragedia l’hanno vissuta da vicino; la “Festa d’Autunno” di Acquasanta Terme e “Marrone che passione” a Trisungo di Arquata.
La prima, in programma il prossimo 20 e 21 ottobre grazie alla Pro loco acquasantana, è giunta alla sua 48esima edizione, un piccolo record. Garantito, come sempre, lo spettacolo di profumi e antichi sapori di marroni, funghi, tartufi, noci, riuniti nella mostra mercato coi prodotti tipici dei Monti della Laga. E poi ancora, artigianato, folklore e un’atmosfera unica, vuoi anche per lo scenario di leggende, storia, arte, boschi centenari, itinerari sotterranei e, intorno, ben 54 borghi caratteristici. In due parole, Acquasanta Terme.
La settimana successiva ci si sposta qualche chilometro avanti per arrivare a Trisungo, con l’evento dedicato alla castagne che in queste zone cadono in quantità. “Marrone che passione”, in programma il 28 ottobre per il 23esimo anno, ormai più che una manifestazione ben organizzata (dai ragazzi della Pro loco di Arquata) rappresenta un vero e proprio simbolo di resistenza. Come tante cose qui. Ma è impossibile dimenticare il 30 ottobre 2016, quando tutto era pronto nonostante ciò che era accaduto due mesi prima; la festa si sarebbe fatta lo stesso, grazie all’operosità dei volontari che quella mattina erano già al lavoro. Poi la scossa, l’ennesima e più forte, e le strutture montate per l’occasione servirono per tamponare l’ennesima emergenza. La location che stavolta accoglierà i visitatori sarà nella zona del belvedere fluviale. Ovviamente, ad attenderli, castagne arrosto, vin brulè, prodotti tipici locali, musica, divertimento. E, ancora e sempre, l’operosità di questa gente che non trema.
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