Il Trovatore fascista piace ai ragazzi,
spicca il Manrico del tenore Defabiani
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ASCOLI - Anteprima giovani in crescendo con una seconda parte nettamente meglio. Attesa per la prima ufficiale. In scena personaggi con camicia nera, stivaloni e fez. Il fondale è il giornale "La voce libera" con richiami alla censura della dittatura
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Una scena del Trovatore fascista durante l’anteprima riservata ai giovani (Fotoservizio Andrea Vagnoni)

di Franco De Marco

“Il Trovatore” dei fascisti e dei partigiani piace ai ragazzi, circa 400 tra platea e i primi due ordini parzialmente occupati, che questo pomeriggio hanno assistito all’anteprima nel Teatro Ventidio Basso. Causa il ravvicinato inizio delle lezioni, la partecipazione degli studenti è stata inferiore alle precedenti anteprime ma sicuramente il benemerito progetto di formazione curato dal Coro del Teatro Ventidio Basso, presente anche in palcoscenico, darà in seguito i suoi frutti. Sabato prossimo, inizio alle ore 20,30, molto probabile il  sold out per questa seconda opera della trilogia popolare di Giuseppe Verdi con Rigoletto e La Traviata.

In questa anteprima giovani si è messo particolarmente in evidenza il giovane tenore Ivan Defabiani che ha interpretato Manrico. Bella voce, piena di sfumature, sicura in tutti i registri. Anche scenicamente molto efficace. E’ stato uno spettacolo in crescendo. Partito con qualche difficoltà, ma era una sorta di prova generale e conto solo il giudizio della recita ufficiale, poi è enormemente cresciuto sia vocalmente sia come orchestrazione sia come regia. La seconda parte ha catturato molto di più l’attenzione con personaggi fortemente caratterizzati.

Valentina Carrasco, emergente regista argentina che ha debuttato in Italia con successo l’anno scorso alle Terme di Caracalla in Carmen,  ha dato un’impronta del tutto nuova, una lettura addirittura shock se vogliamo, ambientando la storia nel periodo fascista. Ma la transposizione temporale ha lasciato intatta la forza drammatica dell’opera. Così gli interpreti, coro del Teatro Ventidio Basso compreso,  sono apparsi in camicia nera, stivaloni e fez. Il campo degli zingari diventa quello dei partigiani che arrivano in scena con un furgone  mimetico “Trasporti Zingarelli”. Manrico, in questo allestimento che gioca su un simbolico fondale di giornale, “Voce libera”, con tante righe nere censurate, di mestiere fa il giornalista, giornalista e partigiano, ovvero uno che racconta i fatti di cronaca come el Trovador, italiano cantastorie, raccontava oralmente le vicende delle Corti spagnole all’inizio del quindicesimo secolo. La scena gioca molto su montagne di giornali che spesso finiscono in un braciere sotto i colpi della censura. Ma è un’ambientazione che non disturba e non distrae irrobustita anche dalla proiezione di drammatiche immagini d’epoca. Per i ragazzi presenti anche una lezione di storia. Sebastiano Rolli ha diretto l’Orchestra Filarmonica Marchigiana. Simone Alberghini è stato il Conte di Luna fascista cattivo senza scrupoli, Marta Torbidoni Leonora, molto brava soprattutto nei duetti finali, voce piena di grazia e di colori, Silvia Beltrami è Azucena, Roberto Lorenzi Ferrando, Alexander Vorona Ruiz/Un messo, Susanna Wolff Ines e l’ascolano Davide Filipponi un vecchio zingaro. Scene di Giada Abiendi, costumi di Elena Cicorella, assistente alla regia Lorenzo Nencini e assistente alle scene Alice Benazzi.

Sabato prossimo, come detto, il debutto ufficiale di questa prima produzione della stagione 2018-2019 della Fondazione Rete Lirica delle Marche. Il Trovatore andrà poi in scena a Fano il 13 (anteprima giovani l’11), e a Fermo il 20 (anteprima  il 18). Le altre due produzioni della Fondazione saranno Così fan tutte di Mozart, con un allestimento interamente firmato da Pier Luigi Pizzi, direttore Marco Moresco, il 24 novembre a Fermo (anteprima il 22), il primo dicembre ad Ascoli (anteprima il 29 novembre) e il 7 dicembre a Fano (anteprima il 5). La stagione si concluderà poi con Falstaff di Verdi, regia di Roberto Catalano e direttore d’orchestra Francesco Cilluffo,  il 9 febbraio a Fano (anteprima il 7), il 16 febbraio ad Ascoli (anteprima il 14) e il 23 febbraio ad Ascoli (anteprima il 21).

 


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