«E’ qui che si affitta?»:
arrestata banda di rom
che rubava a casa degli anziani

INDAGINE - In manette sono finiti due uomini e una donna di origine rom con l'accusa di associazione a delinquere finalizzata alla commissione di furti. Sono oltre venti i colpi contestati alla gang che avrebbe agito in mezza Italia tra gennaio e maggio 2018 prendendo di mira i vecchietti e riuscendo in totale a mettere le mani su un malloppo, tra monili e contanti, di quasi cento mila euro. Nella nostra provincia, vittime a Senigallia, Ancona e Sirolo
...

Si intrufolavano a casa degli anziani presi di mira con una scusa e poi ne approfittavano per depredarla. In quattro mesi avrebbero messo a segno 21 furti compiuti in mezza Italia, arraffando un bottino complessivo di quasi cento mila euro, conquistando sia contanti che preziosi e monili d’oro. Per la gang diventata lo spauracchio dei vecchietti lo scacco matto è arrivato ieri mattina, quando i carabinieri della Compagnia di Osimo, guidati dal maggiore Luigi Ciccarelli, hanno dato esecuzione a un’ordinanza di custodia cautelare firmata dal gip Rosario Lioniello su richiesta del pm Rosario Lioniello, titolare dell’inchiesta ribattezzata Go Away. Il provvedimento ha fatto finire dietro le sbarre tre rom residenti in provincia di Roma, tutti pregiudicati per reati predatori. Si tratta di due uomini di 20 e 48 anni e una donna di 20 anni, residenti tra Guidonia, Gallicano del Lazio e Zagarolo. Denunciata a piede libero un’altra rom, 19 anni. Per tutti l’accusa è associazione a delinquere finalizzata al furto. In un solo caso dei 21 totali viene contestata la rapina. I colpi contati sono stati commessi tra gennaio e maggio 2018 e hanno riguardato svariate province d’Italia, tra cui Ancona, Pesaro-Urbino, Terni, L’Aquila, Ravenna, Rimini, Firenze, Pisa, Treviso, Gorizia e Udine. Nella nostra provincia, i ladri hanno colpito ad Ancona, Senigallia e Sirolo. Proprio da quest’ultima cittadina i carabinieri della stazione di Numana, coordinati dai colleghi osimani, hanno iniziato ad indagare dopo una rapina subita in casa da un’anziana di 80 anni. 

Il maggiore Ciccarelli, comandante della Compagnia di Osimo

Era lo scorso 29 marzo e a casa dell’anziana si erano introdotte due donne con la scusa di avere informazioni sugli appartamenti da affittare all’interno del palazzo. Dopo le ladre, si erano intrufolati in casa due uomini che, mentre la vecchietta veniva intrattenuta dalla coppia, si erano messi in moto per cercare oggetti preziosi. Nel frattempo che il furto maturasse, però, era arrivata in casa la figlia dell’80enne che aveva sorpreso i quattro ladruncoli.  Nel vano tentativo di bloccare la fuga dei malfattori, era stata scaraventata contro il muro all’ingresso della casa. In quel caso, la gang era riuscita a portare via circa 530 euro tra oggetti preziosi e contanti. In altre occasioni, i bottini sarebbero anche arrivati a toccare i 30 mila euro come durante i furti perpetrati a Empoli e Faenza. Altri colpi nelle Marche sono avvenuti il 10 gennaio a Senigallia e a Mondolfo e il 27 aprile ad Ancona. Oltre alla scusa di farsi aprire il portone, la banda avrebbe utilizzato il metodo più classico per introdursi in casa: l’effrazione, attraverso l’utilizzo di arnesi da scasso o la semplice rottura del vetro di una finestra dell’appartamento preso di mira. Sono stati soprattutto i riscontri tecnici a mettere gli investigatori sulla strada giusta per riuscire ad individuare i banditi. L’analisi delle celle telefoniche, la visione delle spycam delle cittadine colpite dai furti, gli identikit rilasciati dalla vittime hanno spinto i carabinieri fino alle porte di Roma. Era qui che la gang, attraverso documenti non propri o fasulli, prendeva a noleggio delle auto utilizzate poi per raggiungere gli appartamenti da depredare.

(foto e video di Giusy Marinelli)


© RIPRODUZIONE RISERVATA

Torna alla home page


Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati




X