Educazione ambientale e fiumi,
gli studenti analizzano le acque

IL PROGETTO si chiama "We Test" e grazie alla sinergia tra Legambiente, Provincia e i Cea del territorio ha coinvolto gli studenti delle superiori in una serie di perizie su Tronto, Castellano, Garrafo e fosso San Mauro. Il responso: «Qualità buona»
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Le presentazione di We Test

di Stefania Mistichelli 

“We test”, missione compiuta. È positivo il bilancio del progetto promosso da Legambiente e realizzato, con il contributo dell’Amministrazione provinciale, in collaborazione con la rete dei C.E.A. della provincia di Ascoli. Non solo, infatti, la qualità delle acque monitorate è risultata buona, ma i ragazzi coinvolti hanno anche dimostrato di aver ben compreso l’importanza della tutela dei nostri bacini fluviali. «Si è trattato di un importante lavoro di rete -ha spiegato Francesca Pulcini, presidente di Legambiente Marche- utile per accumunare le nostre consapevolezze in merito alla tutela delle acque dei bacini fluviali e per implementare percorsi di sensibilizzazione ed educazione ambientale».

Un tratto del Castellano

Nel corso dell’anno scolastico 2017/2018, infatti, i volontari dei centri di educazione ambientale della provincia hanno coinvolto gli studenti delle scuole superiori che hanno aderito (il liceo scientifico “A. Orsini”, L’ITT “Fermi”, l’ITS “Mazzocchi” e il liceo scientifico “Rosetti” di San Benedetto del Tronto), guidandoli nel corso di diversi incontri in un percorso di monitoraggio delle acque, che ha interessato il torrente Garrafo, i fiumi Tronto e Castellano e il fosso San Mauro.
«Partendo dal concetto del “cittadino scienziato” -spiega il presidente del comitato di indirizzo della Riserva Sentina Ruggero Latini- cioè della necessità di dare ai cittadini comuni le competenze base per renderli interlocutori consapevoli su temi ambientali e scientifici, siamo partiti per la realizzazione di questo progetto. Ognuno di noi (Torre sul Porto, Rifugio Paci, Asa Speleoclub, Ambiente e Mare, Oasi La Valle) ha individuato un istituto scolastico e poi è partita la formazione tecnica insieme a Gianluca Lelii di CiaLab. È stata avviata poi la parte esperienzale, che ha permesso ai ragazzi di conoscere meglio l’ambiente naturale e di fare il prelievo. I risultati del lavoro svolto sono a mio parere importantissimi, sia a livello di educazione ambientale sia per i dati scientifici raccolti. Auspico che, nonostante il cambio di amministrazione, possiamo proseguire con la seconda parte del progetto, che avrebbe dovuto prevedere la condivisione dei dati con le organizzazione che hanno nel Tronto il loro riferimento (come il Bim) e l’estensione delle attività di monitoraggio delle acque anche alla popolazione adulta».
La sensibilizzazione dei più giovani al rispetto dell’ambiente e la promozione della conoscenza del nostro territorio sono andati di pari passo nel corso del progetto. «Noi ci siamo occupati del Castellano -spiega Giorgio Poli dell’Oasi La Valle– e mi sento di sottolineare l’importanza dell’esperienza diretta. Io stesso ho conosciuto posti dove, pur essendo di Ascoli, non ero mai stato. I ragazzi, e io stesso, siamo rimasti affascinati da questi luoghi. Queste attività sono funzionali per far nascere la consapevolezza negli studenti affinché ognuno di noi sia ambasciatore del proprio territorio e punti alla sua tutela, valorizzazione e promozione».
I ragazzi, coordinati da Gianluca Lelii, hanno utilizzato dei kit rapidi per la verifica, in loco, della qualità dei corsi d’acqua. «Grazie a questo approccio -spiega Lelii- è stato più semplice coinvolgere i ragazzi, che hanno anche seguito l’attività analitica successiva. Dal punto di vista dei risultati, considerando che l’obiettivo era valutare lo stato delle acque e dell’eventuale impatto antropico, si può dire che la qualità delle acque è buona. Solo due casi sono risultati da attenzionare per il valore più alto di Escherichia Coli (fosso S. Mauro e torrente Garrafo), ma anche in questo caso i valori non sono critici se messi in relazione con gli altri parametrati».
Buone notizie dunque per l’ambiente, anche considerando il fatto che i valori relativi alla raccolta differenziata migliorano. «Attraverso la partecipazione degli studenti si arriva a tutta la popolazione -afferma il presidente della provincia di Ascoli Paolo D’Erasmo– e fa sempre molto piacere ascoltare risultati del genere relativi ai nostri territori. In questi anni, infatti, abbiamo fatto un grande lavoro a tutela dell’ambiente, per esempio sulla raccolta indifferenziata. Ricordo che nel 2014 andavano in discarica circa 55.000 tonnellate di rifiuti, oggi il trend ci porta a circa di 35.000 tonnellate; dal 55% di raccolta differenziata siamo passati a sopra al 66% e si sta arrivando al 70%. Ciò vuol dire che i sindaci hanno fatto un buon lavoro e che è stato straordinario anche il lavoro di Legambiente, sempre molto attiva attraverso le scuole. La tutela ambientale è importante sia in relazione alla tutela della salute dei cittadini sia in relazione alla promozione del turismo. L’auspicio è che continuiate a lavorare in rete, con l’obiettivo di captare sempre più risorse a tutela e valorizzazione del nostro paesaggio».


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