Il grande cinema attende l’Ipsia “Guastaferro” e tre interessanti prodotti di celluloide realizzati dai suoi studenti. Il tema dei corti è comune: il lavoro manuale, la sua dignità, la passione sottesa all’impegno dei nostri artigiani, la voglia di riscoprire attività che richiedono cura e preparazione, forza e sensibilità. Alla ventunesima edizione del “Mestre Film Festival”, in rampa di lancio dal 15 al 17 novembre, parteciperanno due documentari realizzati dalla quinta classe dell’indirizzo “Produzioni grafico-audiovisive”.
Il fiorista Emiliano protagonista di “A marzo”
Il primo, intitolato “A marzo”, è realizzato da Matteo Bonamassa, Luigi Branciaroli, Alessandro Cominelli, Leonardo Manes, i quali hanno scelto di raccontare il lavoro di un fiorista di Ascoli Piceno, Emiliano, appassionato di fiori sin da bambino. Il suo sogno d’infanzia si è trasformato in un lavoro.
L’altro, “Lu Marenare” di Federica Cappelli, Dalila Lamri, Chiara Sabelli, racconta la realtà del porto sambenedettese. Protagonisti due pescatori e un tornitore del posto: il mare è il fulcro della loro vita lavorativa, costa fatica e regala passione.
“Lu marenare”
“Lu Marenare” è anche in gara al “Sottodiciotto Film Fest” che si terrà a Torino dal 15 al 22 marzo 2019, insieme al documentario “Carillon”, realizzato dagli alunni Kevin Croce, Ivan Pryskuriy, Dorian Talamonti e Valerio Verrigni. Il lavoro descrive le fasi di progettazione e realizzazione dei carillon nel laboratorio “La gatta” di San Benedetto. La sinergia e la passione comune che unisce i quattro soci crea la magia del luogo e dei carillon che incantano adulti e bambini. C’è Catia che si occupa di decorazione e fotografia, Sabatino che cura progettazione e montaggio, poi Leonardo che realizza graphic design e video e infine Virginia che cura il marketing.
I documentari sono stati realizzati nel corso dell’anno scolastico 2017/18 nell’ambito del Progetto “Doc”, ideato dal professor Dante Albanesi con l’obiettivo di far confrontare gli alunni con il tema del lavoro artigiano sul territorio e contemporaneamente di far sperimentare concretamente un lavoro, quello per il quale si stanno preparando a scuola.
Una scena di “Carillon”
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