Um atro tassello torna al proprio posto. Importantissimo per tutta la comunità rotellese. Domenica 16 dicembre riapre infatti ai fedeli la chiesa di San Lorenzo, una delle tante lesionate del sisma di due anni fa. Dapprima oggetto di lavori di messa in sicurezza, poi di interventi finalizzati a garantire la continuità dell’esercizio di culto, per un importo complessivo che ammonta a circa 365.000 euro, che ne hanno permesso la ripartenza a tempo di record.
Sono infatti trascorsi 60 giorni dalla data di inizio delle operazioni, avvenuta l’11 giugno scorso. «Un plauso va alla ditta, al tecnici, all’ufficio beni culturali della curia all’ufficio speciale per la ricostruzione che facendo un magnifico gioco di squadra hanno permesso la riapertura di uno dei simboli della nostra comunità.» spiega il sindaco Giovanni Borraccini.
L’immobile, con la posa della prima pietra nelle fondamenta avvenuta il 3 aprile del 1761 , si presentava con lesioni post-sisma sulla volta della navata centrale, sul timpano della facciata ovest, con un distacco dello stesso rispetto alla volta, ed evidenti fessurazioni sulle pareti della torre campanaria. Vi erano anche delle gravi compromissioni strutturali sulle orditure lignee primarie della copertura.
«L’intervento è consistito principalmente nella riparazione dei danni sulle murature, nel consolidamento di tutta la volta con fibre di carbonio, il rifacimento totale della copertura con inserimento di cordoli di collegamento in acciaio, inserimento ove necessario di tiranti metallici sulla navata della chiesa» continua il primo cittadino, che assicura come in tema di luoghi di culto, San Lorenzo non sarà la sola chiesa ad essere riqualificata. Sono infatti pronti i 290.000 euro per rimettere in sesto il Santuario di Montemisio «ma anche la chiesetta di Santa Lucia di Poggio Canoso e l’antica chiesa Santa Viviana, anche se per quest’ultima, data la gravità della situazione, si prevedono tempi più lunghi».
«Sono molto soddisfatto dei risultati, le premesse per un rapido ritorno alla piena fruibilità delle nostre chiese in tempi ragionevoli ci sono tutte e cercheremo di non deludere le aspettative ma anzi di accelerare per quanto di nostra competenza i tempi. -conclude Borraccini- Quella di domenica non sarà una semplice inaugurazione o meglio una riapertura, ma sarà anche un messaggio di speranza e di incoraggiamento a quanti, e sono ancora troppi, aspettano ancora di tornare nelle loro case e di riappropriarsi della loro quotidianità. Sarà anche il segnale di una comunità che si ritrova intorno ad un simbolo, un ritorno alla normalità dopo due anni sono cambiati i punti di riferimento e lo stile di vita».
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