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Dalla Fondazione Carisap
un nuovo tomografo
per l’ospedale di Amandola

AMANDOLA - Il presidente Angelo Davide Galeati: «Far ripartire i territori danneggiati dal sisma è uno degli obiettivi della Fondazione iniziati dal mio predecessore (Vincenzo Marini Marini, ndr) e che sono ben lieto di portare avanti».
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Da sinistra Angelo Davide Galeati, Licio Livini e Adolfo Marinangeli

di Maria Nerina Galiè

Rientra nel piano di contrasto alle conseguenze del sisma l’acquisto di un tomografo per la risonanza magnetica, da parte della Fondazione Carisap, per donarlo all’ospedale di Amandola con atto pubblico firmato venerdì 21 dicembre dal presidente Angelo Davide Galeati e Licio Livini, direttore dell’Area vasta 4, davanti al notaio Silvia Parlamenti. La cerimonia è stata accompagnata da una conferenza stampa, alla quale hanno preso parte anche il sindaco di Amandola Adolfo Marinangeli, il direttore del nosocomio amandolese Antonio D’Angelo, il direttore del reparto radiologia Gianluca Valeri, Fabrizio Zappasodi e Marco Perosa, rispettivamente direttore e funzionario della Fondazione.

«Far ripartire i territori danneggiati dal sisma è uno degli obiettivi della Fondazione – ha sottolineato Galeati – iniziati dal mio predecessore (Vincenzo Marini Marini, ndr) e che sono ben lieto di portare avanti. A tal proposito abbiamo supportato iniziative legate al turismo e all’enogastronomia».

Il macchinario ha avuto un costo di 292.800 euro e sarà posizionato in un’ala del Vittorio Emanuele II rimasta agibile dopo il sisma ed oggetto di opere di adeguamento da parte del Comune di Amandola. Il 27 dicembre ci sarà il collaudo che precederà i lavori di impiantistica a cura dell’azienda sanitaria. A marzo avverrà la consegna  del tomografo, con tanto di targa della Fondazione a doverosa memoria del generoso gesto. Sarà infine istallato dalla ditta Esaote di Genova, dove è stato acquistato, la quale dovrà anche formare gli addetti e garantire un’assistenza per i prossimi 36 mesi. Se tutto andrà secondo i piani, il servizio di risonanza magnetica nell’ospedale di Amandola entrerà in funzione a partire da fine maggio.

«La sanità pubblica, istituita il 23 dicembre 1978, è una garanzia nazionale – ha evidenziato Livini – eppure le si spara sempre addosso. L’impegno profuso in questo settore da parte di un ente esterno quale la Fondazione è un segnale positivo per un giusto riconoscimento al suo prezioso ruolo».

«Oggi – ha detto il sindaco Marinangeli – è stato raggiunto un altro importante traguardo a favore dei cittadini che sono rimasti oppure che vogliono tornare in Amandola e nei paesi limitrofi. Ringrazio la Fondazione per  averci permesso di realizzare un sogno, la risonanza magnetica che non avevamo mai avuto».

Ancora buone notizie per gli utenti del comprensorio che potranno dire addio ai moduli provvisori predisposti in piazzale Pertini, a Piandicontro, per garantire i servizi sanitari dopo il terremoto. Punto di primo intervento, Potes e dialisi torneranno al vecchio Vittorio Emanuele II all’inizio del nuovo anno. Entro pochi giorni invece sarà ripristinata la mensa per la Rsa.

L’emanazione del decreto della Regione Marche (il numero 2673 del 17 dicembre scorso) ha sancito l’atto finale della progettazione del Nuovo Ospedale dei Sibillini. Si passerà a breve ad appaltare i lavori. Contemporaneamente si stanno predisponendo i disegni, da parte dei tecnici che hanno redatto quelli del nosocomio futuro, per la struttura che dovrà ospitare il reparto di medicina, appoggiato al “Murri” di Fermo. A gennaio saranno sottoposti alla revisione dell’area vasta e successivamente si affideranno i lavori alla ditta che garantirà la realizzazione entro 4 mesi.

 

 

 


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