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Ad Ascoli arriva un turista speciale
E’ Jonny Greenwood dei Radiohead

MUSICA - Visita a sorpresa del chitarrista della grande band inglese, che da anni ha comprato casa nel Fermano ma non era mai stato tra le cento torri. Accompagnato dall'assessore alla cultura Dragoni, ha fatto un giro tra Meletti, Cattedrale, Pinacoteca, biblioteca "Gabrielli" e Galleria "Licini" appassionandosi, tra le altre cose, alla figura di Cecco d'Ascoli
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di Luca Capponi 

Sembra un turista qualunque…in realtà è uno dei musicisti più noti e ispirati del pianeta. Uno di quelli che ha lasciato (e continua a lasciare) un’impronta indelebile nel mondo del rock e del cinema. Dici Ascoli e vedi Jonny Greenwood, mitica chitarra della band inglese dei Radiohead, compositore di colonne sonore da Oscar. Sì, proprio lui, in un giovedì 27 dicembre qualunque, in giro tra piazza del Popolo e piazza Arringo a bearsi del travertino delle cento torri. E c’è da giurare che i molti ascolani che lo hanno incrociato durante la giornata avranno strabuzzato gli occhi pensando: «No, non può essere lui».

Fuori dal Meletti con l’assessore Dragoni

 

E invece sì, era proprio il braccio destro di Thom Yorke. Da qualche anno, infatti, il buon Greenwood ha comprato casa nel Fermano e, nel tempo libero, non lesina visite nei dintorni. Di Ascoli aveva sentito molto parlare, ma per un motivo o per l’altro non c’era mai stato. Alla prima occasione utile ecco dunque la sorpresa. Accompagnato da un cicerone d’eccezione come l’assessore alla cultura Piersandra Dragoni, che in pochi mesi (è in carica da giugno) si è già guadagnata il titolo di assessore più rock della storia ascolana (prima Sting poi Marky Ramone, ora la chitarra dei Radiohead, che tris), Jonny ha girato in lungo e in largo per il centro storico in compagnia di moglie e figli.

In Pinacoteca

In mattinata colazione al Caffè Meletti, poi la doppietta Cattedrale (Jonny è un grande ammiratore di Crivelli) e Pinacoteca, un boccone per pranzo e nuove tappe alla biblioteca “Gabrielli” e alla Galleria d’Arte Contemporanea “Licini”; l’eclettico musicista si è mostrato curiosissimo (ha riempito fogli di schizzi e appunti), apprezzando tanti lati artistici e culturali della città, appassionandosi, tra le altre cose, alla figura di Cecco d’Ascoli, ai violini conservati in Pinacoteca, ai cunicoli della cripta di Sant’Emidio e…al dialetto.

Insomma, un temperamento poliedrico, perfettamente in linea con la musica con cui ormai quasi trent’anni magnifica l’anima di milioni di ascoltatori in tutto il mondo. Non solo coi Radiohead, paladini dell’alternative rock anni ’90 e ancora sapientemente sulla breccia, sempre in bilico tra sperimentazione e avanguardia, ma anche attraverso i lavori realizzati per il cinema, tra cui va citato l’ultimo per “Il filo nascosto”, film di Paul Thomas Anderson con cui ha sfiorato la vittoria del Premio Oscar 2018.

Una vecchia immagini dei Radiohead con Yorke al centro

 

Alla fine del minitour Greenwood, che ha confermato le sue doti di persona squisita, cordiale, umana, un vero british gentleman (non a caso è nato a Oxford nel 1971), ha ricevuto in dono dalla previdente assessore Dragoni due copie del libro “Ascoli Piceno. Le torri, la storia, il travertino”, che raccoglie 130 stupende immagini catturate dagli obiettivi di 12 fotografi ascolani; una copia per lui e l’altra per Thom Yorke.

 

Chissà che alla prossima occasione buona il cantante di “Creep” non decida di accompagnare l’inseparabile collega e amico a spasso tra le vie che furono di Cecco. E che oggi hanno un sapore decisamente più rock.

 

 

 

 

 

 


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