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Quintana, la Piazzarola proseguirà in sette
Contratto col cavaliere Lionetti, ore decisive

ASCOLI - I due potenziali cooptati non hanno risposto all'invito del comitato nei termini previsti. Si proseguirà in forma ridotta fino alla scadenza del mandato di dicembre 2019. Il caposestiere Celani: «A Lionetti abbiamo ribadito la nostra proposta del prolungamento di un anno, aspettiamo una risposta»
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Nicholas Lionetti della Piazzarola durante la Giostra in notturna di luglio 2018 (Foto Vagnoni)

di Andrea Ferretti

La Piazzarola andrà avanti in sette, più il console. Il 2019, che è anche l’ultimo anno in cui gli attuali comitati di Sestiere della Quintana restano in carica visto che nel mese di dicembre si procederà a nuove elezioni, si apre con questa novità.

Il caposestiere Enrico Celani

Il nuovo caposestiere Enrico Celani, come promesso il giorno in cui è stato eletto (una settimana prima di Natale) dopo le dimissioni di sei membri del comitato, ha inviato una raccomandata ai due candidati non eletti: Giorgio Agostini e Domenico Spinozzi. Lo statuto prevede questo, e prevede anche una scadenza entro cui i potenziali cooptati devono rispondere. «Li avevamo sentiti a voce e ci avevano anticipato quello che è poi accaduto – dice il caposestiere Celani – e cioè non hanno risposto alla raccomandata entro il termine previsto dallo statuto, per cui sono fuori».

Ecco allora che la Piazzarola si prepara ad affrontare gli ultimi dodici mesi, e quindi le due Giostre del 2019 e tutte le altre manifestazioni quintanare collaterali, con un comitato di sette elementi costituito dal caposestiere Enrico Celani, dal vice caposestiere Vito Guarini, dal segretario Giancarlo Mari, dal tesoriere Daniele Mancini, dai consiglieri Pierluigi Messidori, Luciana Poli e Domenico Marozzi. Più il console Luigi Morganti che aveva formalizzato le proprie dimissioni per poi ritirarle. Morganti aveva gettato la spugna, prima che la Piazzarola si desse un nuovo direttivo, stanco dei conflitti interni e, soprattutto, in seguito a delle minacce scritte su un foglietto ritrovato sulla propria auto sotto casa, per le quali ha comunque sporto denuncia. I dimissionari per i quali l’avventura quintanara, almeno a livello di comitato, era già finita prima sono l’ormai ex caposestiere Amedeo Lanciotti, il suo vice Alfredo Bartoli, i consiglieri Sabatino Lori, Luca Fattori, Carlo Bartoli e Andrea Frollo.

Fabio Picchioni al via di una delle ultime tornate disputate per Porta Romana (Foto Vagnoni)

Ammesso che il nodo dell’insanabile frattura sia stata la posizione del cavaliere giostrante, proprio in queste ore il caposestiere Celani ha di nuovo parlato con Pasquale Lionetti, padre di Nicholas, il giovanissimo fantino di Faenza che ha comunque ben impressionato al Campo dei Giochi nonostante la limitata esperienza. «Visto che è scaduto il 31 dicembre – dice Celani – gli ho ribadito la nostra proposta di prolungare il contratto per un altro anno, con un aumento in caso di vittoria. A giorni speriamo di chiudere». Se la fumata sarà bianca, Lionetti difenderà l’Arme biancorossa anche nelle Giostre di luglio e agosto 2019. Come avversari avrà due semi-esordienti come Riccardo Raponi di Sant’Emidio e Mattia Zannori di Porta Maggiore, un esordiente assoluto come Lorenzo Melosso di Porta Romana e i due big Luca Innocenzi di Porta Solestà recordman della Giostra e Massimo Gubbini di Porta Tufilla. A proposito di cavalieri, nelle ultime settimane è rimbalzato anche il nome di Fabio Picchioni, il cavaliere di Terni che ha chiuso il rapporto che lo legava a Porta Romana. Il suo nome è stato accostato a un paio di Sestieri, ma non c’è niente di sicuro. Con i ringraziamenti e i saluti, Picchioni (vincitore all’esordio nel luglio 2016) da Porta Romana ha infatti ottenuto anche il nulla osta ed è quini libero di accasarsi altrove.


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