di Adriano Cespi
Trasparenza, legalità, discontinuità col passato. Claudio Travanti, ex assessore comunale di centrodestra, traccia la linea del “Movimento Ascolano”, la nuova associazione politico-culturale che alle prossime elezioni comunali di maggio si trasformerà in lista civica. «Fuori dai partiti – precisa il presidente Travanti nel corso della conferenza stampa di presentazione tenutasi alla libreria Rinascita – e, soprattutto, in antitesi con l’azione politica condotta dall’Amministrazione Castelli di cui la città e stanca e scontenta». E giù applausi dei presenti: soci fondatori, attivisti, simpatizzanti, curiosi. «Nel nostro movimento – sottolinea Travanti – figurano professionisti seri e capaci in grado da ricoprire la figura di candidato sindaco. Ma è nostra intenzione prima confrontarci con le altre liste civiche per arrivare ad un fronte anti-partitico compatto che riesca ad esprimere una candidatura unica. Una cosa però è certa: il nostro ok arriverà solo se queste forze sposeranno il nostro programma e accetteranno di firmare un contratto di amministrazione».
Sempre meno partiti, sempre più realtà civiche, dunque. Sarà questo il leitmotiv della campagna elettorale 2019. Come, del resto, lo era stato della scorsa. «Gli ascolani non ne possono più di promesse non mantenute e di clientelismo – attacca Travanti – per questo sono sempre di più quelli che, non sentendosi più rappresentati dai partiti tradizionali, decidono di affidarsi a movimenti o associazioni che sentono più in linea col loro modo di pensare».
La parola d’ordine del Movimento Ascolano è «basta con la politica di Castelli – alza i toni Travanti – un sindaco che invece di andare a Roma al ministero dello Sviluppo economico a sollecitare aiuti, appoggi, politiche a favore dell’insediamento di nuove aziende nella nostra zona industriale, desolatamente morta, raggiunge gli studi televisivi Rai per partecipare a quegli stucchevoli talk-show dove viene detto tutto e il contrario di tutto solo per esserci, per soddisfare la propria ambizione personale».
Ma non solo, altra linea guida è la composizione della futura giunta comunale: «Se vinceremo le elezioni – spiega Travanti – la città non vedrà più le solite facce, non sarà più costretta a confrontarsi con assessori che sono lì da decenni. Quelli lì è ora che vadano a lavorare. Noi imporremo un’amministrazione con almeno i due terzi di assessori nuovi e che, per metà, siano donne». Quindi, uno dei piatti forti del programma, quella che per anni è stata una battaglia condotta personalmente da Travanti. «Su questo tema ho presentato diversi esposti in Procura – avverte l’ex assessore comunale – e per questo uno dei punti programmatici sarà quello delle assunzioni in Comune che avverranno all’insegna della meritocrazia e quindi dei concorsi pubblici. Con noi non ci saranno più assunzioni a tempo indeterminato fatte a chiamata diretta, e quindi senza concorso. Gli ascolani non lo sopporterebbero, ne hanno già le tasche piene di pagare lo stipendio a chi è stato assunto senza aver superato un regolare concorso pubblico».
Ma scorrendo il programma («che fino all’1 aprile potrà essere soggetto a modifiche o integrazioni in base alle idee valide che ci arriveranno direttamente dai cittadini») si scorge subito al primo punto “la revisione/revoca del contratto alla società Ecoinnova e la riduzione dei costi dei servizi del 30% col conseguente abbattimento per le famiglie della spesa per la Tassa rifiuti”. «Con la gestione dei rifiuti, dell’illuminazione pubblica, del verde da parte di Ascoli servizi comunali, l’azienda del Comune, Palazzo Arengo – spiega l’ex assessore – spendeva 7 milioni di euro l’anno. Con la cessione dei servizi alla società privata Ecoinnova la spesa è lievitata a 10 milioni. Perché? Come mai questo? E guarda caso la Tari è aumentata. Forse per coprire quei 3 milioni? Secondo noi quei settori importanti o che creano attivi devono rimanere sotto gestione pubblica, come i servizi cimiteriali, il gas, i rifiuti, le farmacie».
Altro piatto forte, quello della gestione dei parcheggi cittadini. «Torricella ed ex Gil – sottolinea sempre Travanti – saranno acquistati dal Comune e formeranno, insieme alla realizzazione di nuovi parcheggi interrati sotto il campo Squarcia, come da progetto del 1981 che prevedeva 650 posti auto, e sotto l’area ex Tirassegno, un pacchetto di sosta forte che ci permetterà di rivedere l’intero piano parcheggi e tariffario in funzione del centro storico, che sarà rivitalizzato a favore delle attività commerciali attualmente penalizzate da una politica tutta a vantaggio della grande distribuzione».
Il campo Squarcia per “Movimento Ascolano” diventerà una sorta di area traino per la città: «Lì – puntualizza il presidente – sarà realizzato un ponte stradale di collegamento con via Napoli, uscita superstrada Porta Cartara: perché i ponti devono essere pensati in funzione della città e non dei centri commerciali. E il vicino Forte Malatesta sarà trasformato in Palazzo del Turismo con la presenza al primo piano del punto informativo e la creazione di un museo della Quintana». Suggestivo, poi, ma dai costi proibitivi, il progetto per la realizzazione della cabinovia che da Torricella trasporti gente fino al pianoro del San Marco.
Un programma molto ricco, redatto in otto pagine, quello elaborato da Movimento Ascolano del quale citiamo i punti più interessanti. Altro aspetto legato alla cultura e quindi al turismo è quello del teatro Ventidio Basso per il quale sarà chiesto al ministero il riconoscimento di teatro di tradizione «che potrebbe veicolare importanti contributi statali – avverte Travanti – ma basta coi biglietti gratuiti ai familiari dei politici ed agli amici degli amici, come del resto avviene anche per la Quintana».
Illuminazione pubblica. E qui Travanti rilancia la polemica: «Ma vi rendete conto che luce è stata scelta per Ascoli? – attacca – sembra di essere al camposanto. A tutto vantaggio di ladri e malintenzionati che si sentono protetti dall’oscurità. E infatti i furti in abitazione sono aumentati. Pensate che sono state scelte lampade al led di vecchia generazione. Assurdo, una città medioevale ricca di storia come la nostra dovrebbe far brillare i propri gioielli, non nasconderli». Ma i toni tornano alti con la gestione del personale, in particolare con l’incarico di comandante della Polizia Municipale. «Intanto, aumenteremo l’organico dei vigili urbani e poi il comandante sarà nominato dietro regolare concorso pubblico e non come adesso».
Particolare attenzione sarà data a Monticelli «perché questo quartiere, che rappresenta un terzo della popolazione ascolana, non può restare abbandonato a se stesso». Ma nel programma è previsto anche un nuovo stadio a Campolungo «che sarà realizzato in collaborazione con l’Ascoli Calcio», un palazzetto dello sport, un laghetto in zona Marino e un motodromo e un autodromo in località Cartofaro. Sarà poi introdotto il reddito di maternità a favore delle famiglie e ragazze madri. Circa la vicenda discarica di Relluce, Travanti invita a coprire «il prima possibile» le vasche 4 e 5 «esaurite da anni e mai coperte come la legge prevede». E poi avverte: «No alla riapertura, come qualcuno vorrebbe, della discarica Ipgi. Anzi venga subito messa in sicurezza l’area e bonificato l’impianto”. Naturalmente, un punto importante è quello dell’adeguamento sismico delle scuole. «Insomma, Ascoli può e deve risorgere – puntualizza Travanti – e per questo sono ben accette tutte le idee che gli ascolani vorranno fornirci».
La chiosa finale: «Io di questo movimento sono l’unico con esperienza politico-amministrativa, gli altri sono tutti nuovi. Una cosa è certa: non farò l’assessore, ma il mio obiettivo è quello di essere eletto in Consiglio per controllare e tirare fuori tutte le cose fatte. Del resto quando fui rimosso da assessore accadde proprio per questo, perché io volevo lavorare nella massima trasparenza e legalità come ho sempre fatto nell’arco della mia vita. Sono stato mandato via dall’oggi al domani e ho accettato questo a testa alta. Con la coscienza pulita».
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