“Cupra per l’ambiente”,
esempio di virtù
L’alternativa a discariche e affini

IL PROGETTO partito lo scorso maggio ha finora ottenuto l'adesione di 60 tra uffici ed esercizi commerciali, pronti a consigliare prodotti che utilizzano packaging sostenibili, riutilizzabili, biodegradabili e riciclabili. La Regione sosterrà il progetto nel 2019 ed altri comuni marchigiani sono intenzionati ad adottarlo
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L’adesione di oltre 60 tra esercizi commerciali ed uffici sta sancendo il buon esito di “Cupra per l’ambiente“. Il progetto, partito lo scorso maggio, punta alla riduzione e al riciclo dei rifiuti. Una pratica che crea benefici effetti sull’ambiente e non solo, tanto che anche altri Comuni marchigiani sembrano intenzionati ad adottarla. La stessa Regione ha deciso di sostenere “Cupra per l’ambiente” per il 2019 attraverso un contributo economico, su iniziativa del consigliere Fabio Urbinati (Pd).

L’idea del Comune cuprense, in collaborazione con “Marche a rifiuti zero” e Legambiente ha l’obiettivo di contenere lo spreco di risorse preziose, diminuendo la produzione di rifiuti e orientando le scelte dei cittadini – fin dal momento dell’acquisto – verso prodotti che utilizzano packaging sostenibili, riutilizzabili, biodegradabili e riciclabili, abbassando i costi di smaltimento ed i rischi per la salute. Il tutto attraverso il coinvolgimento delle attività commerciali, le quali si impegnano a compiere azioni mirate per ridurre la produzione dei rifiuti, a partire dagli imballaggi, per il bene del territorio e di tutti i cittadini che lo abitano.
«Le Marche -spiega Urbinati- sono da diversi anni esempio di ecoturismo. La tutela dell’ambiente e della biodiversità attraverso buone pratiche agricole e un turismo responsabile sono da tempo fiore all’occhiello del territorio e diversi progetti di rilancio e sviluppo sostenibile hanno garantito occupazione e un aumento dell’indotto. In questa cornice l’ecoturismo può portare alla conservazione e all’utilizzo razionale delle risorse naturali, con benefici economici e sociali per le comunità locali».

Fabio Urbinati (foto Andrea Vagnoni)

«Il progetto è espressione di un cambio radicale di approccio rispetto al ciclo di smaltimento dei rifiuti -sottolinea l’assessore del Comune di Cupra, Roberta Rossi-. Oggi pensare solo alla raccolta differenziata è obsoleto, la vera sfida è la riduzione della produzione di rifiuti. Il progetto punta proprio a questo: da un lato a sensibilizzare i consumatori rispetto a ciò che acquistano, devono essere consapevoli di quando materiale di scarto resta del prodotto che comprano, e dall’altro a responsabilizzare chi produce e vende a ridurre al minimo ciò che genera rifiuti». Aggiunge Sabrina Petrucci, presidente dell’associazione “Marche a rifiuti zero”: «Progetti come questo aiutano a trovare una soluzione concreta ed alternativa a discariche ed inceneritori, mettendo in moto processi virtuosi anche in un’ottica di economia circolare. È un processo più lungo, perché a bruciare si fa prima, ma che non lascerà ai nostri figli un mondo di cenere ma processi industriali capaci di creare posti di lavoro e benessere per le comunità». Conclude Urbinati: «Si tratta di una grande sfida non solo per il Comune di Cupra, ma per tutti noi. E di una grande opportunità. Potremmo estendere il progetto a livello regionale e tutti insieme essere protagonisti di azioni concrete per la salute e l’ambiente. Non a caso la Regione ha deciso di sostenere il progetto per il 2019 con un contributo economico».


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