di Adriano Cespi
«Se Piero Celani sarà il candidato sindaco del centrodestra, io sarò il candidato sindaco di Servire Ascoli. Non si può tornare alla politica del 1999, qui c’è un discorso generazionale da considerare». Parole chiare quelle di Sergio Cinelli, ex consigliere comunale dell’Udc, prima, del Popolo delle Libertà, poi, e attuale responsabile, insieme all’ex sindaco di Fermo, Saturnino Di Ruscio, della lista civica Servire Ascoli. Parole che parlano di un malcontento evidente, anche nella stessa area del centrodestra, per esponenti politici che rappresentano il passato.
Sergio Cinelli
«Noi siamo sì per candidati di esperienza, ma nuovi – incalza Cinelli – che non abbiamo già avuto, cioè, esperienze da sindaco. E lo dice uno che rimase fedele a Celani fino alla fine quando fu sfiduciato nel 2009. E’ però arrivato il momento di cambiare, di guardare avanti con obiettivi di più larghe vedute, magari con Piero Celani padre nobile di un’operazione politica che unisca i tre partiti del centrodestra: Lega, Forza Italia e Fratelli d’Italia. Padre nobile, ribadisco: non candidato sindaco». E siamo al 25 gennaio e di candidati ufficiali della coalizione “verde-azzurra” non se ne vedono. «Qui c’è gente che si preoccupa di chi sarà il candidato sindaco, parlando al singolare – puntualizza Cinelli -; io, invece, mi preoccupo di uno scenario plurale». Non aggiunge altro il responsabile cittadino di Servire Ascoli, anche se la sua frase lascia percepire scenari ancora non ben definiti. Spaccature all’orizzonte? Candidature doppie, magari con Forza Italia e qualche lista civica d’appoggio da una parte e Lega e Fratelli d’Italia dall’altra? Per ora siamo alla fantapolitica, ma si sa che quando il desiderabile non si trasforma in realizzabile in politica tutto diventa possibile.
Saturnino Di Ruscio
«Ho incontrato Silvestri (l’attuale assessore) e Fioravanti (presidente del Consiglio comunale) – avverte Cinelli – e abbiamo parlato di Ascoli e dei suoi tanti problemi. Una cosa è certa: si deve ripartire dall’area industriale. E per noi è indispensabile istituire un assessorato all’Industria che monitori la situazione e si interfacci col Ministero per lo Sviluppo economico». Ma non solo, altro punto determinante per Servire Ascoli è quello della stretta collaborazione tra Ascoli, San Benedetto e Fermo. «Nostro obiettivo è rivitalizzare il tessuto industriale cittadino, volano da sempre della nostra economia – spiega Cinelli -. Per questo però è necessario aprirsi, non rimanere isolati. Fare come le associazioni di categoria, come ad esempio Assoindustria, che guardano all’area Ascoli-Fermo e non ad una realtà unica ed arroccata su se stessa. Nasce da qui la collaborazione con Di Ruscio. E per questo abbiamo in cantiere un progetto infrastrutturale importante che colleghi Teramo, Ascoli, Fermo e Civitanova, passando naturalmente per San Benedetto». Di questo e di tanto altro si parlerà nella convention del 31 gennaio di Servire Ascoli alla quale parteciperà l’economista Giovanni Palladino.
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