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Il funerale di Giovanna Stagno,
un’intera comunità si è stretta
intorno al dolore dei familiari

AMANDOLA - Una folla nella chiesa del Beato Antonio per l'ultimo saluto alla 66enne morta nell'incidente stradale di lunedì alle porte di Comunanza. Preghiere anche per il marito Nello Viozzi, ancora ricoverato nel reparto Rianimazione del Torrette di Ancona
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di Maria Nerina Galiè

L’intera comunità di Amandola, nella chiesa del Beato Antonio, si è stretta oggi intorno ai due figli di Giovanna Stagno, la donna di 66 anni che ha perso la vita nell’incidente stradale avvenuto lunedì 28 gennaio sulla Statale 78, qualche curva prima del centro abitato di Comunanza. La Ford Escort con cui stava tornando a casa, in Amandola, si è schiantata contro un tir che viaggiava in direzione opposta. Alla guida c’era il marito Nello Viozzi, 70 anni, che continua a lottare contro la morte nel reparto Rianimazione dell’ospedale Torrette di Ancona.

Al rito funebre c’erano il sindaco di Amandola, Adolfo Marinangeli, con altri amministratori, ma anche tante persone di Montemonaco (paese di origine della 66enne), di Comunanza e di Ascoli. La famiglia è molto conosciuta in zona e nel capoluogo di provincia, dove lavora uno dei figli. «Chi non è mai stato a farsi aggiustare la bici o la macchina da Nello? – diceva qualcuno dei presenti – per non parlare di Giovanna, che in paese faceva le maglie a tutti». Numerosi anche coloro che hanno voluto trascorrere in preghiera la sera precedente, nel Centro di Comunità “Marta e Maria”, dove era stata composta la salma dal pomeriggio di mercoledì 30 gennaio.

La messa è stata celebrata da don Lorenzo Torresi, parente dei coniugi, e da don Paolo De Angelis, parroco di Amandola. Nell’omelia, è stata citata spesso la parola speranza, come unico sostegno nella tragedia, che però deve avere come presupposto «una vita condotta all’insegna della misericordia verso l’altro ed il diverso» ha detto don Lorenzo. Non è mancata una preghiera per il marito della povera donna. Al termine della celebrazione, il corteo ordinato e composto, ha scortato a piedi il feretro fino al cimitero di Amandola. Tutto si è svolto in un atmosfera serena, con parenti ed amici stretti intorno al dignitoso dolore dei due ragazzi, la cui vita in un attimo è cambiata completamente.

 


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