di Martina Oddi
«Siamo capofila di un progetto ambizioso e per realizzarlo abbiamo anche indicato lo strumento finanziario». Così l’assessore Filippo Olivieri introduce i fondi della Regione per il sostegno al comparto ittico. La pesca che con il Flag appunto – ovvero il sostegno targato Marche del settore marittimo destinato a San Benedetto, Cupra, Grottammare, Pedaso e Porto San Giorgio – trova i 1.200.000 euro per essere rilanciata così come è stato per l’agricoltura, a lungo in crisi e marginale nel sistema economico e oggi riscoperta da operatori giovani e con una scolarità alta.
Oggi si è svolto al Comune di San Benedetto, capofila e promotore dell’iniziativa, la presentazione del progetto “Un Mare di idee”: incontro tecnico tra i Comuni, le associazioni di categoria, le scuole secondarie e i vari portatori di interesse al fine di potenziare il comprato ittico alla luce di tre principi: l’innovazione in relazione e nel rispetto della tradizione (declinato, significa appoggiare le nuove iniziative o coinvolgere i nuovi soggetti in contesti e strutture già consolidati e forti di un bagaglio di esperienze prezioso), attrarre i giovani (come è stato per l’agricoltura), usare uno strumento finanziario come il capacity building (strategia di reperimento fondi e progetti in base a un’analisi di fattibilità reale con l’aiuto della società “Partner srl”, determinata a infondere innovazione e costituire un riferimento strategico nella attività di supporto al settore).
«I fondi ci sono e i progetti sono già stati presentati e sono in fase di valutazione» spiega Olivieri, che sottolinea come essi vogliano essere frutto di una contaminazione virtuosa tra la pesca e altri settori come il turismo e il commercio. Infatti a una prima serie di incontri tecnici tra esperti seguirà una fase in cui si vaglieranno i progetti pervenuti e saranno scelti quelli che più interpretano il mood di una ritrovata comunità della pesca con i suoi valori e il suo peso economico e sociale all’interno della comunità sambenedettese, a cui questa attività produttiva ha dato tanto e che ha caratterizzato profondamente negli anni ’70 con la pesca oceanica. Un rilancio sulla scia delle sue antiche glorie ma con lo sguardo rivolto al futuro e al ruolo che il mercato della pesca può tornare a giocare nell’ambito dell’economia regionale. Pena la morte di un intero settore, di una tradizione, di una chance per la città e di una risorsa per la comunità e la sua identità storica.
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