di Franco De Marco
Teatro Filarmonici ok. Pienone, spettacolo di grande qualità e riscaldamento a palla. Questa volta ha funzionato tutto e molto bene. Contrariamente a quanto accaduto il mercoledì precedente, in occasione del concerto dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana, per l’Aminta del regista Antonio Latella il riscaldamento non ha fatto scherzi.
Soprattutto questa prima stagione di prosa 2019 del Teatro dei Filarmonici, ovvero la seconda stagione teatrale ufficiale proposta da Comune e Amat oltre a quella canonica nel Teatro Ventidio Basso, non poteva partire in miglior modo. Platea e palchi quasi tutti pieni. Da notare che il numeroso pubblico, evidentemente stimolato da uno spettacolo innovativo e con un grande regista, Latella, era per la maggioranza non locale. Molti sono venuti da San Benedetto e altri centri vicini. Ecco la programmazione che piace e che…serve.
L’Amat ha fatto la scelta giusta e bisogna dargliene atto. Il Filarmonici come luogo di teatro innovativo e d’avanguardia. Ecco la strada da seguire soprattutto per la prosa ma anche, almeno in parte, per la musica (crossover).
Molto soddisfatto, dopo il disappunto per gli inconvenienti provocati dal riscaldamento, il sindaco Guido Castelli fa notare: «Solo in poche città d’Italia ci sono due stagioni di teatro». Verissimo. Auguriamoci che, dal maggio prossimo, quando si insedierà la nuova Amministrazione comunale, si prosegua con questa linea. Possedere due teatri storici è un’opportunità che pochi si possono permettere in Italia. Ma è anche un impegno per programmazione e gestione con le casse del Comune che spesso piangono. Se Ascoli vuole diventare davvero città dell’arte e della cultura, ed essere destinazione privilegiata del turismo culturale, questa è la strada da seguire. L’offerta del capoluogo piceno è di sicuro numerosa grazie anche ad una serie di sinergie: migliorare nel tempo, per dare maggiore identità, si può e si deve,
L’Aminta di Torquato Tasso diretta Latella, regista della scena internazionale e direttore della Biennale di Venezia Teatro, ha incontrato sabato sera il pieno consenso del pubblico. Era uno spettacolo prodotto da stabilemobile e realizzato in collaborazione con AbitiAMO le Marche, un progetto promosso da MiBAC, Consorzio Marche Spettacolo e Amat con il Comune di Macerata ed Esanatoglia per sostenere la ricostruzione per le comunità colpite dal sisma.
Spregiudicata ricerca di innovazione linguistica e tensione verso un classicismo da reinterpretare: insomma un teatro moderno che piace soprattutto ai giovani. Efficace la drammaturgia di Linda Dalisi e bravissimi i quattro attori Michelangelo Dalisi, Emanuele Turetta, Matilde Vigna e Giuliana Bianca Vigogna. Costumi moderni, gesti evocativi e parola che esplode: il pubblico è rimasto incantato, come detto nella presentazione ufficiale, da ritmo, musicalità e vigore.
Anche i prossimi 3 spettacoli di questa rassegna dei Filarmonici si annunciano molto interessanti sulla stessa linea artistica. Il 24 febbraio, uno dei gruppi italiani più acclamati nella scena internazionale, Motus, presenta Panorama nel quale la compagnia riminese continua la ricerca sui confini del corpo e sui grandi conflitti legati alle comunità in transito. Lo spettacolo prevede scene di nudo integrale ed è in lingua inglese con sovratitoli in italiano. Il 5 aprile andrà in scena Night Writer Giornale Notturno di Jan Fabre, artista visivo, regista e autore teatrale che da 40 anni è tra le figure più innovative della scena internazionale. Lo spettacolo è un’autobiografia del pensiero dell’artista Fabre, cui l’attore Lino Musella dà corpo e voce. Chiuderà la stagione, in data da definire, Blowin’up, la musica di Herbie Hancock per Blow-Up di Michelangelo Antonioni. Ideazione e progetto a cura di Eugenio Giordani e Marco Salvarani.
Biglietti: posto unico numerato 15 euro (ridotto 12). Info al tel. 0736.298770 oppure 334.6634432. Inizio spettacoli ore 21.
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