Con Bill Evans ci suonò dal 1975 fino a poco prima prima della morte del grande pianista e compositore statunitense, avvenuta nel 1980 (aveva 51 anni) a causa del consumo di stupefacenti. Eliot Zigmund sedeva alla batteria, come ha sempre fatto da quando calca le scene mondiali. Dopo la dipartita di Evans, collaborò con un altro pezzo da novanta, il francese Michel Petrucciani, ma anche con Chet Baker e Gary Peacock
Oggi Zigmund, newyorchese classe 1945, porta in giro il suo quartetto omaggiando proprio l’arte dell’immenso Evans. Sarà anche tra le cento torri, il prossimo 22 febbraio alle 21,45, per la nuova data della stagione targata Cotton Jazz Club. Con lui, sul palco del Cotton Lab, ci saranno Chris Cheek al sax, Luca Mannutza al piano e Lorenzo Conte al contrabbasso.
A infarcire la scaletta, quindi, soprattutto gli standard di William John “Bill” Evans. L’uomo dei 7 Grammy conquistati su (ben) 31 nomination, entrato ben presto nella Jazz Hall of Fame grazie al successo unanime e a pezzi come, uno su tutti, “Waltz for Debby”.
Per informazioni si contattare il numero telefonico 331.3242057.
Lu. Ca.
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