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Il Centro ludico di via Gronchi
apre pure agli adolescenti

SAN BENEDETTO - Da sabato 23 febbraio ospiterà una succursale del Centro di aggregazione giovanile “Giacomo Antonini” con laboratori di informatica e robotica
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L’assessore Emanuela Carboni

Da sabato 23 febbraio il Centro ludico polivalente di via Gronchi (zona Annunziata, quartiere Agraria) aprirà le porte agli adolescenti ospitando una succursale del Centro di aggregazione giovanile “Giacomo Antonini”.

L’Amministrazione comunale intende infatti affiancare al servizio “L’albero di tutti”, destinato ai bambini e ai preadolescenti, un servizio di supporto sociale ai ragazzi di età compresa tra i 14 e i 18 anni, creando un apposito luogo di aggregazione ed educazione maggiormente rispondente alle necessità degli adolescenti che vivono nella zona (ma in realtà il servizio è aperto a tutti i ragazzi) e finalizzato all’inclusione sociale, alla realizzazione di proposte educative e di sostegno al benessere sociale attraverso azioni specifiche e diversificate.

Tutti i sabati pomeriggio, dalle ore 15 alle 19, i ragazzi potranno usufruire dello spazio, completamente rinnovato, partecipando ad  una serie di attività inserite in un calendario molto articolato e capace di intercettare le passioni di tanti ragazzi: laboratori di robotica, fotografia, cineforum, orientamento e tanti altri. Si parte sabato 23 febbraio con la realizzazione di un murales all’interno del Centro: i ragazzi sono tutti invitati a mettere a disposizione le loro abilità. Nella stessa giornata sarà presente una postazione della wi fi robotics per presentare le tecnologie relative alla robotica, ai droni e descrivere l’attività dei maker digitali. Nell’occasione saranno raccolte le iscrizioni ai laboratori di robotica che si svolgeranno a marzo.

«Ci piacerebbe che il Centro ludico diventasse anche un luogo di incontro in cui sviluppare relazioni, confronti, prove di socialità – dice l’assessore comunale alle Politiche sociali Emanuela Carboni – grazie al quale intercettare il disagio dei ragazzi e incanalarlo positivamente in termini di risorse e opportunità, così come richiesto a gran voce dalle realtà associazionistiche, parrocchiali e scolastiche locali».


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