di Claudio Romanucci
Vivarini, stavolta non ci siamo. Impostazione della gara e uomini sbagliati nell’Ascoli d’avvio spianano la strada alla Salernitana, che torna in Campania con tre punti pesantissimi e aprono la crisi bianconera. Quattro reti incassate al cospetto di una pari grado della cadetteria, una carenza di risultati che pesa sul cammino e che non ha finora avuto gravi ripercussioni classifica solo i risultati negativi delle avversarie in lotta per la salvezza. L’Ascoli che non deve togliersi dalla mente che la B è una brutta bestia, nelle ultime 4 gare disputate ha incassato 9 gol (Crotone, Cosenza, Perugia e Salernitana) buttare all’aria gare come quella di oggi con i granata non è un lusso che può continuare a permettersi o l’idea d’un campionato sostanzialmente tranquillo rischia di saltare proprio nei mesi clou.
Mister, ci spiega l’inserimento dall’inizio di Iniguez al posto di Addae?
«Troiano è stato fuori per due settimane e non ha ancora la condizione atletica per poter scendere in campo, Addae è rimasto fermo tre giorni questa settimane e le alternative non ne avevamo in quel ruolo. Iniguez si è comportato bene fino ad oggi, ha pagato l’esordio col campionato».
Ciciretti oggi sottotono…
«Mi ha innervosito tutta la situazione. Lui deve capire il tipo di campionato e lo spirito dell’Ascoli, bisogna farlo inserire. E’ mancato lo spirito a tutti. Siamo stati inguardabili nel primo tempo, non riuscivamo ad accorciare, non siamo stati squadra. Adesso a Cremona dobbiamo vincere».
I troppi gol presi nelle ultime quattro gare trovano una spiegazione?
«E’ un problema di squadra, non di linea difensiva. Oggi la Salernitana ha guadagnato campo, ci è mancata l’umiltà. Mancava la sostanza, nella ripresa abbiamo ritrovato il nostro spirito».
Col senno di poi avrebbe fatto altre scelte in avvio?
«Noi mancavamo di fisicità, non possiamo mettere un giocatore che non si allena e corre il rischio di essere perso se schierato. Addae ha avuto un problema alla caviglia, oggi serviva il suo apporto alla gara. Sugli attaccanti si poteva fare un’altra scelta rispetto a Cicicetti o Ganz, Poi avevamo le incognite degli esordi. Complessivamente c’era poca tranquillità mentale».
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