Nei giorni scorsi è venuto a mancare ad Ascoli, Dante Leonardo Federici, un pioniere dell’imprenditoria picena del dopoguerra. Nonostante l’avanzata età, manteneva intatta la sua intelligenza e rappresentava ancora un punto di riferimento morale per la governance della città.
Insieme al fratello Marcello, purtroppo scomparso già da qualche anno, strutturarono una solida attività sulle basi di quanto negli anni ’30 aveva iniziato il loro padre, il noto “Sor Ettore”.
Da lì divennero grossisti di prodotti petroliferi (chi non ricorda la “Shell” di viale Indipendenza, loro punto vendita al dettaglio) e primi concessionari dell’Alfa Romeo ad Ascoli, estendendo poi la copertura a San Benedetto, Fermo e Porto San Giorgio.
Imprenditore universalmente riconosciuto come illuminato, amava le arti, la musica, la pittura (in cui si dilettava con sapienza), ma fu anche dirigente e vice presidente dell’Ascoli Calcio e grande amico di Costantino Rozzi. Ascoli delle cui sorti si è continuato a interessare sempre con passione vera.
Fino a qualche anno fa, in qualità di socio della Cassa di Risparmio di Ascoli e membro della stessa Fondazione, ha continuato a dare un concreto apporto per il benessere di questa città che aveva nel cuore. Mantenere vivo il ricordo di persone come Dante Leonardo Federici è un patrimonio comune.
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