di Maria Nerina Galiè
“Basta furti a Roccafluvione” è il nome di un gruppo Facebook creato in questi giorni da alcuni residenti esausti di assistere impotenti al perpetrarsi di rapine in appartamento nel paese. Quattro solo domenica 17 febbraio. Uno circa venti giorni prima. Nella stessa sera, un episodio anche a Comunanza e ad Ascoli, in via Dino Angelini. Prima di Natale, sempre a Roccafluvione, c’era stata un’altra preoccupante ondata, tanto da indurre il sindaco Francesco Leoni a chiedere alla Prefettura – con lettera del 29 dicembre – di intensificare l’attività di controllo delle forze dell’ordine.
«Questi malviventi hanno di sicuro un basista del posto – dice Riccardo Tagliapini di Roccafluvione, promotore dell’iniziativa sui social, nonché proprietario di una delle case svaligiate domenica – è quello che vogliamo scovare attraverso una campagna di sensibilizzazione volta ad avere quante più informazioni possibili. E stiamo raccogliendo fondi – spiega – per ricompensare le persone che ci aiuteranno. Sia chiaro, tutto avverrà nel rispetto dell’encomiabile lavoro che stanno svolgendo i Carabinieri e delle loro regole».
Si tratta dunque di una mobilitazione vera e propria di alcuni residenti del piccolo Comune intenzionati ad allargare il gruppo per stringere il cerchio intorno alle persone che, secondo loro, gravitano nel paese per segnalare a bande organizzate dove e quando colpire. «Non c’è altra spiegazione – spiega Tagliapini – e noi vogliamo porre fine al fenomeno. Il furto di una ventina di giorni fa è avvenuto nel momento in cui il padrone di casa era al funerale della madre».
Sebbene non ci sia la conferma ufficiale delle forze dell’ordine, che invitano sempre alla tempestiva denuncia del furto, prende sempre più piede l’ipotesi che gli autori dei colpi messi a segno a Roccafluvione siano gli stessi che la stessa sera del 17 hanno fatto bottino a Comunanza e ad Ascoli. Con Tagliapini abbiamo provato a ricostruire quanto accaduto in ordine cronologico. Intorno alle 19 si è verificato un furto a Comunanza, con l’impiego di una mola per scardinare una cassaforte.
«Qui è accaduto un’oretta più tardi – racconta – quando i malfattori si sono introdotti prima in due abitazioni contigue in via Turati. Subito dopo a casa mia, che si trova nella stessa strada, e dove però è scattato l’allarme. E’ stato un deterrente ma non ha fermato i ladri che nel giro di due minuti hanno messo a soqquadro tutto e portato via quello che hanno trovato di “utile”». Il suono dell’allarme di Tagliapini e la reazione dei proprietari dei primi due appartamenti presi di mira, nel frattempo rientrati, hanno provocato l’immediata reazione dei vicini, più di cinquanta persone, che sono scesi in strada armati di scope ed arnesi vari, convinti di cogliere sul fatto gli autori dello spregevole gesto. Questi invece erano già a fare bottino in una villetta distante qualche centinaio di metri da lì.
«Abbiamo il sospetto – conclude Tagliapini – che per dileguarsi abbiano provato ad attirare l’attenzione, anche dei Carabinieri, altrove. Negli stessi concitati momenti infatti un paio di ragazzi non del posto hanno suonato a casa dei titolari di un’attività artigiana per allertarli del fatto che avevano lasciato aperta la serranda del negozio. Fatto ritenuto alquanto strano». Qualche ora dopo, è stato segnalato un altro furto ad Ascoli in un appartamento nella centralissima via Dino Angelini, dal quale è stata smurata la cassaforte con modalità simili a quella di Comunanza.
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