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Centrodestra, l’assessore Silvestri
scende in campo
con la lista civica “Forza Ascoli”
Celani verso la corsa solitaria

ASCOLI - Il voto del 26 maggio. Da ambienti del centrodestra trapela che l'attuale assessore comunale ed esponente di Forza Italia si ripresenti con una sua lista, forte dei 2.320 voti delle amministrative 2014 che gli regalarono l'8% dei consensi e tre consiglieri comunali. Si propone come movimento di punta della coalizione Lega-Forza Italia-Fratelli d’Italia, che deve ancora sciogliere il nodo del candidato sindaco
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L’assessore Giovanni Silvestri (Foto Vagnoni)

di Adriano Cespi

Come nel 2014, anche nel 2019 la politica ascolana sarà contrassegnata dalla presenza delle liste civiche. Punto di riferimento di quella fetta di società civile delusa dai partiti e sfiduciata dalle logiche verticistiche delle segreterie. Così, forte di quei 2.320 voti ottenuti alle ultime amministrative del 2014, l’assessore comunale Giovanni Silvestri, esponente autorevole di Forza Italia, si ripresenta alle elezioni comunali di maggio con la sua lista civica “Forza Ascoli”. Questo, almeno, è quanto trapela da ambienti del centrodestra. Una lista civica che, con l’8% dei consensi e tre consiglieri comunali, si ripropone come un movimento di punta della coalizione Lega-Forza Italia-Fratelli d’Italia. Che sia a trazione leghista, ovvero col candidato sindaco espresso dal Carroccio, o forzista, e cioè col candidato sindaco scelto dal partito di Berlusconi, “Forza Ascoli” resterà, comunque, legata al suo simbolo naturale, quello di Forza Italia.

Palazzo Arengo (Foto Perozzi)

Candidatura tutta da definire, dunque. Ed è questo l’ostacolo principale, il guado da superare. Mentre, infatti, il partito di Salvini, che per voce del suo commissario regionale, Paolo Arrigoni, rivendica a sé la poltrona di primo cittadino, ha già pronto il nome da formalizzare (Andrea Antonini) al tavolo regionale; Forza Italia, nonostante incontri e riunioni condotte ad Ascoli dal coordinatore regionale, Marcello Fiori, e dal senatore, Andrea Cangini, che formano la cabina di regia azzurra, questo nome non ce l’ha. E difficilmente riuscirà a trovarlo. Troppe le personalità forti, esperte ed autorevoli, in lizza: dall’assessore al Personale, Silvestri, all’assessore all’Urbanistica Luigi Lattanzi, altro personaggio di spicco di Forza Italia ed anche lui, forte dei 2145 voti (7%) ottenuti alle amministrative del 2014 e con due consiglieri comunali, pronto a scendere in campo, insieme al fratello Attilio Lattanzi, con la sua lista civica; fino al presidente del consiglio regionale, Piero Celani, altro nome forte di Forza Italia, il primo ad avere espresso la ferma volontà di candidarsi a sindaco con una sua lista personale che, secondo alcuni, dovrebbe posizionarsi intorno al 4-5%.

Insomma, un nodo difficile da sciogliere quello interno al partito di Berlusconi, fatto di veti incrociati e bocciature reciproche, che potrebbe sempre di più spalancare le porte (tra questo fine settimana e l’inizio della prossima), al tavolo regionale composto da Arrigoni (Lega), Fiori (Forza Italia), Acquaroli (Fratelli d’Italia), alla candidatura leghista di Andrea Antonini. In un’ottica di ridistribuzione degli assessorati di peso e del vice sindaco tra agli esponenti azzurri più votati. Con Celani, però, secondo fonti ben informate, sempre più convinto di correre da solo e in competizione con lo schieramento di centrodestra unito.


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