I Nur
Ha un che di ipnotico la musica dei Nur. Almeno ad ascoltare i singoli “Aracne” e “Cosmonauta”, quest’ultimo uscito da una decina di giorni con tanto di videoclip girato da Michele Mencaroni. La band, che vanta una base tutta di Perugia ma una voce, quella di Beatrice Bernardini, che arriva dal Piceno (Spinetoli per la precisione), ha appena pubblicato il suo primo album “Àlea”, frutto del lavoro e dell’intesa maturata in anni di gavetta.
Oltre alla Bernardini, compongono il gruppo Leonardo Fortunati (chitarra), Massimiliano Rapaj (basso), Tommaso Donati (synth) e Francesco Busti (batteria). La loro storia si intreccia a doppio filo con Spinetoli; proprio lì, nell’agosto del 2017, si esibirono quando ancora si chiamavano We could be happy nell’ambito del festival “L’arte non è acqua”.
Disponibili su tutte le piattaforme digitali, le nove tracce di “Àlea” confermano il buono che si ode nei due singoli, sia a livello musicale che di testi, densi di riferimenti, citazioni e immagini suggestive. Sicuramente non un prodotto “commerciale”, ma un’opera valida, evocativa, che coglie la sua essenza fin dalla stupenda cover del disco, immagine di spazi aperti e di piccoli uomini spersi a tentare di catturare l’immenso.
Lu. Ca.
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