Entra nel vivo (anche) il Carnevale Storico Castignanese. Pure qui ce n’è per tutti i gusti, soprattutto gastronomici. L’apertura di giovedì grasso sarà infatti dedicata alle “pizze onte”, le frittelle tipiche che verranno cotte e distribuite in piazza Umberto I (dalle 17), accompagnate da vino, allegria, e dalle immancabili note della storica Banda di Castignano. Il tutto farà da preludio alla gara, ovviamente a tema “mangereccio”, e alla proclamazione di Re Carnevale, che aprirà la sfilata dei moccoli che si terrà martedì grasso 5 marzo.
Carnevale a Castignano
Il calendario prosegue sabato 2 Marzo con il veglione in maschera al Teatro Comunale in programma alle 22 con le note prima della live band “Gli amici dello zio Pecos”, e a seguire il dj set a cura degli “Alley”.
La domenica ed il lunedì saranno dedicati ai bimbi. Il 3 marzo a Ripaberarda presso la palestra comunale (ore 16), il 4 invece a Castignano al Teatro Comunale (ore 15). Ingressi ovviamente gratuiti per i piccoli, che sin da subito vengono “educati” al rispetto e all’amore per questa sentita tradizione, tra coriandoli, giochi di magia, musica, balli e salutari merende.
Il gran finale è previsto per martedì grasso alle 15 con la sfilata lungo Borgo Garibaldi dei gruppi mascherati e dei carri allegorici, preparati da volenterosi giovani che continuano una storia ultra decennale. La partecipazione alla sfilata è aperta a tutti i gruppi, si può anche concorrere alla gara a premi per le maschere più belle e originali.
Alle 18 maschere e carri confluiranno verso piazza Umberto I dove tra musiche, balli e dopo le premiazioni delle varie categorie mascherate, arriverà l’evento più antico, misterioso e affascinante del carnevale castignanese: la sfilata dei moccoli. Alle 19 in punto l’illuminazione pubblica si spegnerà all’improvviso e rimarranno accesi solo migliaia di lanternine colorate.
I moccoli
Vere e proprie opere d’arte dei castignanesi, maestri del carnevale: canne intagliate a formare rombi a 6 facce , rivestiti di carta velina, e con dentro una semplice candela a dare vita a questo splendore, che solo se ammirato e partecipato dal vivo può dar idea della sua bellezza. Una tradizione che affonda le sue origini in parecchi secoli fa, e che trova un’evidente somiglianza nel vecchio carnevale romano, con la “battaglia dei moccoletti” che chiudeva quei festeggiamenti. Ne parlarono scrittori del calibro di Dickens, Goethe, Andersen, descrivendoli incredibilmente simili a come si ritrovano oggi ancora a Castignano. Dunque una manifestazione che già almeno 200 o 300 anni fa aveva preso piede non solo a Roma ma in altri comuni del vecchio stato pontificio, e poi, una volta vietato per sempre il Carnevale nella capitale, rimasta viva e anzi sempre più cresciuta solo nel piccolo borgo piceno.
La“processione” pagana, festosa e rumorosa percorrerà quasi tutte le vie del paese, a ritmo di piatti e tamburi, e al grido forte ed imperterrito di “fora fora li moccule” a richiamare chi ancora è a casa o chi non ha con sé il moccolo. Si arriverà così a piazza San Pietro, nel punto più alto del vecchio incasato dove la sfilata si chiuderà con la battaglia tra i moccoli e il falò che ne seguirà, con i giovani a danzare intorno e saltarvi in mezzo a scopi propiziatori.
Sarà infine il veglione delle 22 al Teatro Comunale a dare la chiusura ufficiale del Carnevale.
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