Donatella Ferretti (Forza Italia):
«Si rischia di allontanare
chi come me crede
nelle scelte condivise»

ASCOLI - Dopo la dichiarazione del senatore Andrea Cangini (Forza Italia) a favore della candidatura, interviene la vice sindaco: «Trovo singolare che la parola definitiva e certa arriva per mezzo di dichiarazioni a mezzo stampa e a seguito di un fantomatico sondaggio non si sa commissionato da chi e soprattutto con quali criteri»
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Donatella Ferretti (Foto Vagnoni)

Se fino a qualche giorno fa il risentimento in Forza Italia ascolana, rispetto alla gestione della candidatura a sindaco da parte dei vertici regionali, era nascosto, sotterraneo. Oggi, dopo il sì del senatore Andrea Cangini, membro, insieme al coordinatore, Marcello Fiori, della cabina di regia azzurra, alla candidatura a sindaco di Anna Maria Rozzi, emerge in tutta la sua evidenza. Così, computer e tastiera in bella evidenza, la vice sindaco, nonché autorevole esponente locale di Forza Italia, Donatella Ferretti, commenta su facebook tutta la sua irritazione per quanto dichiarato a Cronache Picene, ieri da Cangini: «La Rozzi – aveva detto Cangini – è sicuramente una persona di valore e potrebbe essere una buona candidatura nell’interesse della città. E non della sola Forza Italia, ma, addirittura, dell’intero centrodestra». Una vera e propria promozione della candidatura che non ha lasciato indifferenti gli esponenti ascolani del partito di Berlusconi.

Anna Maria Rozzi

«Forza… Forza… Forza – scrive la Ferretti sul suo profilo facebook – trovo singolare che in un momento topico per un partito politico, quale è quello dell’individuazione del candidato sindaco, dal mio partito, Forza Italia, dopo circa due mesi di attese, di rari (due) incontri, di voci di corridoio e di smentite, la parola definitiva (pare) e certa (forse) arriva per mezzo di dichiarazioni a mezzo stampa (il riferimento è alla dichiarazione di Cangini, pubblicata da Cronache Picene, a favore della Rozzi, ndr) e a seguito di un (fantomatico) sondaggio non si sa commissionato da chi e soprattutto con quali criteri. Trovo altresì imbarazzante che il mio partito, quello in cui milito da più di vent’anni, senza interruzioni, senza esitazioni, senza concessioni al “civismo”, Forza Italia, non abbia ritenuto di confrontarsi al proprio interno con chiarezza e trasparenza di modi e metodi, marginalizzando così una classe politica che governa questa città da due decenni. Di certo questo è un atteggiamento che rischia di demotivare e allontanare chi come me ha creduto e crede nel dialogo costruttivo e nella dialettica che tengono vivo uno schieramento politico. Tuttavia continuo ad avere fiducia nella possibilità di un confronto aperto e trasparente tra tutti gli esponenti di Forza Italia, che abbia come scopo quello di condividere le scelte e le strategie, senza preclusioni di sorta».

ad.ce.


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