La notte del 3 agosto 2017 era penetrato nel deposito Enel di Porta Romana dapprima rovistando all’interno di un Range Rover da cui prelevò tre valigette piene di attrezzo portandosi via un veicolo Mitsubishi L200, sempre della società che gestisce la rete elettrica, a cui era agganciato un generatore di corrente. L’impresa però, è costata una condanna a due anni di reclusione a carico di un 44enne ascolano (P.M.) a cui sono state contestate anche le aggravati di aver commesso i fatti a danno di mezzi destinati ad attività di pubblica utilità (impiegati anche nel ripristino di linee elettriche danneggiate) e di notte quando il deposito era sguarnito di sorveglianza e dipendenti. La condanna è stata emessa dal giudice Barbara Pomponi al termine del processo svoltosi con rito abbreviato , mentre l’uomo era difeso dall’avvocato Emiliano Carnevali. Il giudice lo ha condannato anche al pagamento di una multa di 1.200 euro oltre alle spese processuali. E’ stato invece assolto dall’accusa di aver sottratto le tre valigette contenenti gli attrezzi. Dopo il furto era stato intercettato ed arrestato dai carabinieri. E’ rimasto invece ignoto il complice con cui aveva agito.
Per poter lasciare o votare un commento devi essere registrato.
Effettua l'accesso oppure registrati