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Piano industriale Whirlpool,
ancora nessuna risposta
sull’incontro con i sindacati

COMUNANZA - Non ci sono stati riscontri alla richiesta inviata il 13 marzo dalle sigle riunite. Dall'1 luglio 50 lavoratori in meno che hanno approfittato dell'incentivo di 85.000 euro. Parla Alessandro Pompei della Fiom
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di Maria Nerina Galiè

Comunanza chiama, ma la Whirlpool non risponde. Nel sito produttivo piceno non ci sono stati riscontri alla richiesta, inviata il 13 marzo dalle sigle sindacali riunite, di un incontro sullo stato di attuazione del piano industriale 2019-2021. Fino ad ora sono stati fatti pochissimi passi avanti sul fronte degli investimenti. Dall’1 luglio, ci saranno almeno 50 lavoratori in meno. Sono quelli che hanno già fatto domanda per l’uscita volontaria approfittato dell’appetitoso incentivo di 85.000 euro. Ma c’è ancora tempo per aderire. E, soprattutto, la busta paga è dimezzata.

Alessandro Pompei, sindacalista della Fiom

«Nel mese di marzo – spiega Alessandro Pompei, segretario provinciale Fiom di Ascoli – a Comunanza si registra una percentuale del 50% di fermo produttivo per singolo lavoratore (una settimana al mese per turno più una collettiva, ndr). Dal punto di vista salariale la situazione diventa sempre più difficile, in particolar modo perché qui gli ammortizzatori sociali sono attivi dal 2008. E’ necessario a questo punto che intervenga la Regione Marche – aggiunge – sulla base delle precedenti esperienze accorse in altre regioni italiane. Chiediamo che si adoperi per concorrere all’integrazione dello stipendio perso con un contributo che elevi, per le ore non lavorate, la percentuale da percepire sulla retribuzione persa».

Resta la soddisfazione da parte dei sindacalisti per l’accordo raggiunto al Mise lo scorso 25 ottobre, così come per la proroga delle misure a sostegno dei lavoratori ottenuta a dicembre. Tuttavia la preoccupazione corre su più fili. «Noi abbiamo dato una risposta concreta – dice ancora il segretario Fiom – anche se non esaustiva e sufficiente, per il rilancio del sito e quindi dell’intero territorio. Ma la contrazione salariale è tale da avere una ricaduta negativa sul tessuto economico sociale di aree fortemente provate anche dal sisma».

Il piano aziendale per il prossimo triennio prevede investimenti pari a 19 milioni euro in prodotto, processo, ricerca e sviluppo. Nel particolare, si parla di mandare in produzione nel primo trimestre del 2020 le lavasciuga da incasso da 8 e 9 chili per poi implementate tutte le attività necessarie per il reshoring delle macchine da 6 e 7 chili attualmente prodotte in Polonia. «In effetti – commenta Paolo Marini, Rsu della Fiom – si inizia a vedere qualche nuova macchina o prova di stampa. L’azienda ci ha confermato si essere passata dalla fase di progettazione alla richiesta di finanziamento. E che il mercato in questo settore è in leggera crescita. Dicono invece che le vendite della lavatrici, che continuiamo a produrre (fino a che non saranno trasferite a Napoli, ndr), sono al di sotto delle aspettative e questo sta rallentando la produzione».


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