A don Francesco Armandi
il Premio Internazionale Ascoli

ASCOLI - In chiusura della due giorni di relazioni e di studio, è stato il vescovo Giovanni D'Ercole a ritirare il prestigioso riconoscimento assegnato alla memoria dell'amatissimo parroco di Arquata del Tronto scomparso due anni fa
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Don Francesco Armandi

A don Francesco Armandi,  scomparso nel gennaio 2017, è stato dedicato il Premio Internazionale Ascoli Piceno 2019. Un premio speciale alla memoria, per una edizione speciale del Premio che tornato alla ribalta dopo una pausa di tre anni a causa del terremoto del 2016, che ha puntato l’obiettivo sul patrimonio storico-artistico e culturale dell’area picena, oggetto di recupero dopo i tragici eventi. Nel corso della due giorni – densa di relazioni e discussioni a tema – è scesa in campo una prestigiosa rosa di studiosi e cattedratici di fama internazionale, capitanati da Antonio Rigon (presidente del Premio) che ha richiamato l’attenzione sulle opere miracolosamente riemerse dalle macerie e recuperate pronte per la messa  in sicurezza presso strutture stabili.

Relatori e temi si sono succeduti, pur con qualche variante, come la sostituzione di Pierluigi Moriconi e Sara Trotta con Chiara Delpino (Nibact) e di Sabrina Minganelli con Laura Ciotti (Archivio di Stato di Ascoli). C’erano Marco D’Attanasio (soprintendente Archeologia e Belle Arti di Frosinone e Rieti) Paolo Stallone (Polo Museale della Liguria), Paolo Scarpitti (Istituto superiore per restauro), i cattedratici Silvia Maddalo, Alessandro Tomei, Rossana Torlontano, Francesco Cangemi, Pio Francesco Pistilli e Diego Vaiano. Poi gli ascolani Michele Picciolo (Museo Diocesano), Furio Cappelli (storico d’arte) e Stefano Papetti (direttore dei Musei civici) che hanno parlato anche di percorsi espositivi per far conoscere la realtà e le condizioni dei nostri tesori artistici e architettonici e sensibilizzare enti, associazioni e imprenditori all’adozione e al recupero di uno di essi.

A ritirare il Premio è stato il vescovo Giovanni D’Ercole. Don Francesco Armandi, nato ad Offida nel 1944 e per 43 anni parroco nell’Arquatano, è il prete che nel momento del sisma si è attivamente impegnato per la tutela dei beni storico- architettonici del territorio, con una particolare attenzione alla “Madonna del Sole” di Capodacqua. Il commercialista Pietro Perla ha violuto ricordarlo così: “Giovane parroco, venne catapultato dal vescovo emertito Marcello Morgante in una piccola comunità di campagna per rafforzarne la fede.  Il suo primo mezzo di locomozione fu una lambretta, poi sostituita da una Simca con cui accompagnava i parrocchiani senza mezzi di locomozione in città. Essendo giovane, dedicò la cura pastorale ai più giovani ma senza mai trascurare la comunità dei fedeli  e la gestione e conservazione del patrimonio parrocchiale. Avanti negli anni e reso fragile dal male che l’aveva colpito. ha affrontato forse la prova più difficile,  spendendosi fino in ultimo per sostenere la comunità arquatana  nel momento del  sisma”.


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