di Maria Nerina Galiè
Il Distretto Sanitario dei Sibillini è un progetto pilota che la Regione Marche ha deciso di sperimentare con i Comuni dell’omonima Unione Montana, che comprende 6 Comuni del Fermano e 5 del Piceno. I sindaci però non si sono trovati d’accordo sul fatto che dovrebbero afferire tutti nell’Area Vasta 4 perché la sede sarà in Amandola, nel nuovo Ospedale “di zona” (leggi l’articolo). Sarà la Regione a decidere. Intanto arrivano primi commenti da parte dell’assessore regionale Fabrizio Cesetti e del sindaco di Amandola Adolfo Marinangeli.
Per Cesetti il mancato accordo è da imputare ad un dietro front dei sindaci piceni. «Per me è scontato scegliere l’area vasta 4 – ha affermato nella sala consiliare di Amandola, in occasione della presentazione del Patto per la ricostruzione e lo sviluppo delle Marche – Fermo ha un solo Distretto mentre Ascoli due. L’ultima parola spetterà al presidente Ceriscioli che terrà conto dell’opinione di tutti. Ma è certo che se non fosse stato per questo “ripensamento” oggi il Distretto sarebbe stato una realtà da annunciare, non da auspicare».
Per Marinangeli si tratta di una “sterile logica campanilistica” che mal si concilia con l’esigenza delle zone montane di ambire all’autonomia economica e gestionale dei servizi socio-sanitari. Sarà determinante, per il primo cittadino, il completamento dell’Ospedale dei Sibillini. Il 29 marzo il Comune, per conto dell’Asur, è entrato in possesso del terreno che lo vedrà sorgere in località Piandiconto, ora recintato, puntellato e identificato con tanto di cartelloni di cantiere.
«Sarà meglio della vecchia struttura – ha detto Marinangeli – con 2 sale chirurgiche e 80 posti letto di cui 40 per medicina e chirurgia e 40 per Rsa e lungodegenze. Più altri 7 specialistici per la dialisi. Prevediamo che, intoppi a parte, sarà pronto in tre anni. E nel frattempo avremo riportato ad Amandola quasi tutti i servizi che dopo il sisma sono stati dislocati altrove». Mancava solo il reparto medicina, ancora al Murri di Fermo, che troverà collocazione in una struttura edificata appositamente, ed entro l’anno in corso sostiene il sindaco, con i fondi della Protezione Civile, che avrà 25 posti letto e 8 ambulatori di cui uno di chirurgia.
«Ascoli o Fermo – ha aggiunto – a questo punto saranno così determinanti per la popolazione? Anche per quanto riguarda il sociale, poi. Un conto dipendere da uno dei due capoluoghi, un altro gestire le risorse a livello locale. Dobbiamo solo dire grazie alla Regione invece – ha concluso il sindaco di Amandola – per averci dato fiducia, chiedendoci di rodare il primo sistema distrettuale che comprende due province, probabilmente tre se si uniranno anche alcuni Comuni del Maceratese».
Distretto sanitario dei Sibillini: sì alla sede ad Amandola, no alle cure a Fermo
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