Franco Fedeli: siamo ai saluti (Foto Cicchini)
di Benedetto Marinangeli
«Non voglio parlare più di Sambenedettese. Ciao». Testi e musica del presidente Franco Fedeli di questo pomeriggio. A questo punto l’avventura in riva all’Adriatico, a meno di clamorosi ripensamenti, può dirsi conclusa. L’imprenditore romano non è avvezzo a ripensamenti e quando dice una cosa la mantiene. Di certo, però, staccare definitivamente la spina con la Samb per alcune critiche giunte dai social pare veramente un’assurdità. Fedeli non è stato mai criticato o contestato direttamente dalla tifoseria nonostante che in questa stagione gli errori commessi siano stati tanti. I risultati non certo ottimali e le sbandierate velleità di un campionato di vertice hanno solo acuito il momento poco felice della squadra che attualmente, a cinque giornate dal termine della regular season occupa la decima posizione in classifica. L’obiettivo è quello di mantenerla e di disputare i play off anche partendo da posizione di netto svantaggio.
Ma chi l’ha costruita questa Samb? Chi ha conferito l’incarico di farlo? Chi ha firmato i contratti? Di chi si è fidato? A questi interrogativi c’è solo una risposta, Franco Fedeli. Non si può buttare via il bambino con l’acqua sporca ed attaccarsi ai social per trovare la classica scusa per andare via. Ad Ascoli il patron Bellini è stato contestato apertamente ed aspramente al “Del Duca”. A San Benedetto nessuno al “Riviera” ha mai proferito verbo contrario al patron romano. Anzi, in quattro anni è stato sempre portato sul palmo di una mano da tutti. Chi ha invece sempre avuto parole non simpatiche o ha disatteso le aspettative di tutti con le solite dichiarazioni o decisioni roboanti che alla fine hanno sempre rotto il giocatolo è stato Franco Fedeli. Un po’ di autocritica ed un esame di coscienza, il patron rossoblù dovrebbe pure farlo e non minacciare di andare via. Se vuole farlo lo faccia, ce ne faremo una ragione.
Certamente paga il fatto di non essersi mai affidato a dirigenti competenti di calcio ma a yesmen che sono andati sempre solo dietro alla voce del padrone. Mai un consiglio su come gestire l’ambiente sambenedettese, mai una parola su come ci si muove in una cristalleria come è la tifoseria rossoblù. La disaffezione di sponsor e tifosi è lampante. Netto, infatti, il divario tra la raccolta pubblicitaria degli ultimi anni e quella attuale ma anche le presenze al Riviera delle Palme. Certo, a Fedeli si può rimproverare tutto ma non la oculata gestione societaria. La Samb non ha praticamente un debito e mensilmente paga tutte gli stipendi ai propri calciatori e tesserati compresi i contributi. Insomma una società gioiello per quanto riguarda l’aspetto economico.
Ed ora cosa accadrà? Le parole del presidente sono chiare, anche se non l’ ha detto apertamente: la Samb è in vendita. Lo scorso mese di gennaio il patron romano aveva rifiutato un’ offerta da parte dell’ imprenditore romano Luca Gallo che poi chiuse con la famiglia Praticò acquistando la Reggina. Le prossime settimane saranno decisive a meno che Fedeli non ritorni sui propri passi. I colpi di scena sono sempre dietro l’angolo ma la durezza delle parole dette non lasciano spazi a dubbi. L’amore di Fedeli per la Samb è finito.
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