di Serena Reda
È all’auditorium Tebaldini del Comune che è stato presentato lunedì sera un documentario che riassume le lotte di questi anni contro lo stoccaggio del gas: “La piovra sotto la città”.
Il mediometraggio, realizzato da Nadia Mazzarella, Lorenzo Olivieri e Matteo Troli, riassume in poco meno di un’ora otto anni di battaglie che la cittadinanza ha condotto contro il progetto della francese Gas Plus. Presenti tutti i volti noti che fin dalle prime ore hanno dato il proprio contributo alla causa, dal vice presidente dell’associazione “Ambiente e salute nel Piceno” Massimo Bartolozzi ad Adriano Mei (referente per il gruppo Comitatinrete) fino all’avvocato Corrado Canafoglia di Senigallia (Ancona). Proprio la presenza di questi ultimi due è stata molto importante per approfondire una strategia basata sulla difesa dei diritti indisponibili, primo tra tutti salute.
L’avvocato Canafoglia parla al pubblico del Tebaldini
Ma qual è lo stato dell’arte? Dalle parole dei relatori una cosa appare chiara, che cioè la questione non può ancora dirsi chiusa definitivamente. Dei tre esposti presentati in altrettanti procure al momento resta in piedi solo quello presso Ancona. L’avvocato Canafoglia spiega che per quanto quello dei cittadini sambenedettesi rappresenti un «modello virtuoso preso spesso ad esempio a livello nazionale» un progetto che «sembra chiuso può essere riaperto in qualsiasi momento e per questo «non bisogna mollare la presa». Il momento è cruciale e si potrebbe pervenire alla definitiva chiusura della procedura. In tal senso appare strategico anche il documentario che verrà recapitato al ministro Sergio Costa. Obiettivo concreto resta quello di rimanere saldi sulla posizione di un fermo no fondato su analisi e dati scientifici come anche ribadito da Adriano Mei.
«La politica arriva dopo i cittadini». Lasciano poco spazio all’interpretazione le seppur brevi parole del sindaco Pasqualino Piunti. Il supporto arriva anche dai rappresentanti di associazioni abruzzesi che si trovano a vivere gli stessi problemi dei cittadini della Riviera. Se fino ad oggi un progetto deleterio per la città non è stato realizzato è in primo luogo merito dei cittadini. Come infatti sottolineato anche da Massimo Bartolozzi, è stato determinante l’apporto dei comitati di quartiere, quindi dei cittadini stessi, ben lontani da quel ventilato “effetto candela” che si spegne per autoconsunzione.
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