Terremoto 2016, Ubi Banca aderisce
alla convezione Abi sull’anticipo
dei contributi per la ricostruzione

ASCOLI - Il responsabile della macro area Marche Abruzzo di Ubi Banca, Roberto Gabrielli: «Fino ad aggi abbiamo finanziato interventi per per 100 milioni di euro e adesso siamo fra le prime banche ad avere aderito a questo accordo»
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Ubi Banca ha aderito alla convenzione Abi che prevede l’anticipazione dei contributi a favore delle imprese edili e dei professionisti coinvolti nella ricostruzione degli immobili distrutti o danneggiati dal terremoto che ha colpito il centro Italia nel 2016.

COSA PREVEDE L’ACCORDO – «L’accordo prevede che Ubi Banca – fanno sapere dall’istituto di credito – possa anticipare le somme necessarie per la ricostruzione di quegli immobili di edilizia abitativa o ad uso produttivo per i quali sia stato già concesso il contributo pubblico. Il protocollo consente alle imprese edili la possibilità di richiedere alla banca l’anticipazione fino al 100% dei singoli Sal (stato avanzamento lavori), così come per i professionisti di chiedere l’anticipo per le spese di progettazione, le indagini e i rilievi. La partecipazione di Ubi Banca al protocollo Abi, che riguarda le regioni Abruzzo, Lazio, Marche e Umbria, permetterà alle imprese e ai professionisti impegnati nella ricostruzione post-sisma di ottenere i finanziamenti con molti mesi d’anticipo rispetto alla tempistica del contributo pubblico.

LA MISSION DI UBI BANCA – «Fino ad aggi abbiamo finanziato interventi per la ricostruzione post-sisma per 100 milioni di euro e adesso siamo fra le prime banche ad avere aderito a questa convezione – ha dichiarato Roberto Gabrielli, responsabile della macro area Marche Abruzzo di Ubi Banca – Il nostro intervento permetterà di velocizzare gli interventi di ricostruzione, consentendo alle famiglie di tornare a vivere quanto prima nelle proprie case e alle imprese di ripartire con la produzione di beni e servizi nell’area del cratere del terremoto. Il nostro obiettivo, come istituto di credito, è quello di contribuire al ripopolamento di queste aree e di rivitalizzare l’economia locale, in modo da continuare ad essere la banca di riferimento di questi territori».


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