La convention di Celani:
«Siamo il centrodestra,
qui non ci sono in lista gli ex Pd»

ASCOLI - Il nuovo affondo del candidato sindaco: «Vogliamo cambiare perchè vogliamo una forte discontinuità con l'attuale amministrazione. Vogliamo innovare guardando però al nostro passato, evitando che la precipitosa e spasmodica ricerca di rinnovamento si trasformi "oblio" della propria dignità»
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Piero Celani (Fotoservizio di Andrea Vagnoni)

di Renato Pierantozzi

Prima la presentazione delle sei liste, poi l’intervento del candidato sindaco Piero Celani e nel mezzo ancora tante frecciate soprattutto all’indirizzo del primo cittadino uscente e le proposte programmatiche. Con la “slide” finale durissima verso l’attuale amministrazione comunale: «Vogliamo cambiare perchè vogliamo una forte discontinuità con l’attuale amministrazione. Vogliamo innovare guardando però al nostro passato, evitando che la precipitosa e spasmodica ricerca di rinnovamento si trasformi “oblio” della propria dignità». E’ il messaggio, testuale, letto da Celani. E così la convention dello schieramento civico di centrodestra che fa capo all’attuale vice presidente del Consiglio regionale non ha deluso le attese richiamando alla sala convegni della Camera di Commercio il pubblico delle grandi occasioni. In prima fila gli “azionisti di maggioranza” dello schieramento (Davide Aliberti, Luigi Lattanzi, Daniele Gibellieri, Simone Matteucci, Valentino Tega e Claudio Travanti insieme a due candidati giovanissimi tra i 186 messi in campo dalle liste: Maria Assunta Gentili e Francesco Corimbi). In sala, tra gli altri, anche Umberto Trenta, Walter Gibellieri, Luigi Morganti, Emidio Tosti Guerra, Francesco Viscione, Amedeo Ciccanti, Paolo Nigrotti, Giuseppe Capretti, Fulvio Mariotti, tanti dipendenti comunali e naturalmente i candidati delle liste. Per primi parlano gli esponenti delle sei liste: da Gino Cacciatori (Ascoli nel futuro) a Claudia Regoli (Forza Popolare), Giovanni Del Vecchio (Movimento ascolano), Davide Aliberti (Ascoli X Ascoli), Attilio Lattanzi (PPP) e Pierluigi Petritola (Forza Popolare).

GLI INTERVENTI – Da Attilio Lattanzi arriva la prima bordata. «La gente sta con noi -dice- perché noi stiamo in mezzo alla gente e non nel Palazzo. Questo è il progetto migliore, noi non siamo contro nessuno, ma siamo con Piero. Abbiamo avuto coraggio e la gente ce lo sta riconoscendo. Non era semplice, ma lo abbiamo fatto con convinzione e libertà. Noi siamo il centrodestra e con noi non ci sono ex consiglieri o candidati sindaco del Pd». «Qui c’è la vera militanza -ribadisce Claudia Regoli, vice commissario regionale di Forza Italia e candidata con Forza Popolare- che non è fare le passerelle a ogni appuntamento elettorale, per poi dimenticarsi di Forza Italia e non svolgere quindi alcuna attività concreta, in nome e per conto di Forza Italia! Qui c’è l’appoggio del presidente Tajani, del commissario regionale Marcello Fiori, dei parlamentari eletti in questa circoscrizione, Andrea Cangini e Simone Baldelli. Qualcuno si ostina ancora, impropriamente secondo la normativa elettorale vigente, a esporre “l’immagine” del nostro simbolo (che peraltro sulla scheda elettorale non ci sarà).. infatti se a un simbolo togli i valori che incarna, e chi lo rappresenta, rimane appunto una “semplice immagine”: noi qui ad Ascoli, forti dei nostri valori, interessa parlare di programmi e di proposte per affrontare i tanti problemi dei cittadini, delle famiglie, delle imprese di Ascoli. Noi il simbolo di Forza Italia ce l’abbiamo tatuato sul Cuore!». «Servono esperienza e competenza -dice Cacciatori- per ridare ad Ascoli il ruolo che merita». «Il candidato sindaco lo scelgono gli ascolani e non la Meloni -accusa Del Vecchio- che farebbe bene ad occuparsi di Ostia. E’ ora di risollevare Ascoli da chi l’ha distrutta politicamente ed amministrativamente». «La nostra associazione -aggiunge Aliberti- ha organizzato oltre 500 eventi ed ora crediamo in questo progetto per una città più giusta e più trasparente». «E’ ora di ridare ad Ascoli il suo ruolo», dice Petritola.

IL PROGRAMMA – Una serie di slide con l’inizio e la fine al vetriolo sempre nei confronti di Castelli. «Non vedo l’ora di confrontarmi con lui», tuona ancora una volta Celani che riserva l’ultimo “botto” citando Abraham Lincoln: «Potete ingannare tutti per qualche tempo e qualcuno per sempre, ma non potete ingannare tutti per sempre». Durante il suo intervento, il candidato si sofferma soprattutto sul tema della sosta e sui progetti e le opere lasciate in eredità al suo successore, proprio Castelli. Una frecciata la riserva anche al notaio Nazzareno Cappelli, suo “padre” politico dello sin dalla prima candidatura a sindaco. «Oggi mi dispiace che fa il consulente politico dell’altro schieramento -dice- ma sotto di lui arrivarono i primi atti sui parcheggi. Che ricordo a tutti, visto che tanti “soloni” parlano senza conoscere le carte, non sono stati venduti dal Comune alla Saba. Ma da Matricardi alla Saba. E’ vero che la convenzione è da rivedere e migliorare, ma prima della Saba rischiavamo di chiudere la città ai ponti con tariffe da 3.000 mila lire all’ora per soli 60 minuti di sosta consentita oltre ad un contenzioso che metteva a rischio il Comune fino a doverci vendere piazza del Popolo. Con la Saba le tariffe di Torricella arrivarono a 0,50 euro all’ora e i permessi residenti a 10 euro. Fummo sempre noi a prevedere tariffe dimezzate al sabato o sotto Natale anche se Castelli le va sbandierando come cose sue. E poi mi chiedo: se si vuole agevolare il commercio perchè non è stato privato il sabato gratuito al posto della domenica? Quando ero io sindaco ogni sei mesi si riuniva la commissione con la multinazionale per tenere sotto controllo i conti. E’ stato fatto anche dopo?». E ancora altre frecciate. «Bisogna riportare servizi al centro -dice sempre Celani- a favore dei cittadini e residenti, mentre oggi ci sono uffici come quello dell’Anagrafe aperti per due ore al giorno. Serve quindi un piano marketing anche di respiro territoriale per far uscire Ascoli dal suo guscio. In questi anni si è partiti lancia in resta contro tutti finendo spesso contro un muro. Tra i progetti che lasciai da sindaco ci sono stati le piste ciclabili di Monticelli ed anche quello del ponte “strallato” (sospeso con una serie di cavi) di Monticelli che poteva diventare un’opera d’arte . Invece per risparmiare un paio di milioni ne è stato progettato uno che francamente è brutto. Vediamo se da sindaco si potrà tornare alla vecchia idea sullo stile di Calatrava».

LA SANITA’ – «Sono contrario all’ospedale unico -dice- anche se chi va raccogliendo le firme dicendo che il Mazzoni chiuderà (altra frecciata questa volta a Fioravanti) vuole gettare solo fumo negli occhi della gente parlando di lobby e terreni, ma dimenticando che senza nuove eccellenze i professionisti se ne vanno. Perché non si fa una raccolta firme pure per questa cosa? Se andiamo avanti così non servono sindaci ed assessori. Serve autonomia gestionale ed organizzativa senza però pensare esclusivamente all’azienda ospedaliera visto che nelle Marche questo modello non è che funziona così bene. A Marche Nord la Regione deve ripianare 100 milioni di debiti, ad esempio».

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