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Atletico Ascoli-Civitanovese
gara a rischio:
la finale si giocherà al “Del Duca”?

ASCOLI - Domenica 12 maggio la finale playoff del girone B di Promozione. In palio la conquista della finalissima (contro la Vigor Senigallia) che vale l'Eccellenza. Da Civitanova annunciato un mini esodo di tifosi. Il "Picchio Village" non è sicuro, e la Questura potrebbe decidere di spostare la partita allo stadio. Il piccolo miracolo del club ascolano al cospetto con un avversario blasonato
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L’Atletico Ascoli che al “Picchio Village” ha sconfitto ed eliminato la Maceratese nella semifinale playoff (Foto Edo)

di Andrea Ferretti

Partita fortemente a rischio quella in programma domenica 12 maggio, con inizio alle ore 16, al “Picchio Village” di Ascoli. Si affrontano Atletico Ascoli e Civitanovese, nella finale del girone B di Promozione che vale la conquista della finalissima contro la Vigor Senigallia (girone A) per la promozione in Eccellenza. L’Atletico Ascoli è la terza squadra di calcio ascolana – dopo l’Ascoli e il Monticelli – mentre il blasonato club rossoblù nella sua storia vanta anche diversi campionati tra i professionisti in Serie C. Le due squadre sono state protagoniste del girone B della Promozione, e si affrontano in questa finale playoff dopo aver eliminato in semifinale rispettivamante la Maceratese (Atletico Ascoli) e l’Atletico Azzurra Colli (Civitanovese). Da Civitanova è previsto un mini esodo di tifosi , quando al “Picchio Village” – quartier generale dell’Ascoli Calcio – normalmente si svolgono gli allenamenti della prima squadra, l’attività (allenamenti e partite) del settore giovanile bianconero e, appunto, le gare interne dell’Atletico Ascoli che sono seguite al massimo da duecento persone. Alcuni tifosi rossoblù, invece, in passato ci sono stati anche dei Daspo (divieto di accedere alle manifestazioni sportive su tutto il terriutorio nazionale) per cui la guardia delle forze dell’ordine si alza ora anche su questo fronte.

Il campo principale del “Picchio Village”

Cosa succederà domenica? La società ascolana, che fa capo al presidente onorario Graziano Giordani (uno degli sponsor principali anche dell’Ascoli Calcio), si sta organizzando e sono già avviati i contatti con la Questura di Ascoli che deve provvedere all’ordine pubblico. Non è una partita come le altre e, a questo punto, sarebbe opportuno e saggio che la partita che vale una stagione si svolgesse allo stadio “Del Duca”. Sarebbe anche la soluzione più logica visto che si tratta di un impianto che, con le partite interne dell’Ascoli, ospita una media di oltre 6.000 spettatori. L’Atletico Ascoli, prosecuzione naturale del Ciabbino che lo scorso anno militava in Eccellenza dopo essere partito dalla Terza Categoria per volere dei familiari e degli amici Valerio Ciabattoni (ex giovanili Ascoli), prematuramente scomparso a 20 anni in un incidente stradale. I compagni lo chiamavano Ciabbino, e quello fu il nome dato alla squadra che nel 2003 si iscrisse al campionato di Terza Categoria. L’Atletico Ascoli, che il suo piccolo miracolo l’ha già fatto piazzandosi alle spalle del Valdichienti Ponte, già promosso in Eccellenza, è allenato da Stefano Filippini.

Mister Stefano Filippini (Foto Edo)

Un bel mix di giocatori esperti e giovani di belle speranze. Tra gli altri, ci sono Lion Giovannini che con l’Ascoli ha giocato sia in B e che in C (ultimo gol in Coppa Italia a Teramo il 22 ottobre 2014 contro la squadra allenata da Vivarini dove giocavano Lapadula e Donnarumma), l’ex Primavera bianconera Mauro Sosi con un passato anche lui da “prof”, Jari Iachini secondogenito di Peppe che ha esperienza da venedere nei campionati dilettanti, Daniele Filiaggi che solo gli infortuni gli hanno impedito una meritata carriera tra i “prof”. E tanti altri. Ma, soprattutto, in panchina c’è Stefano Filippini il quale, dopo aver giocato nella Primavera dell’Ascoli, vanta una invidiabile carriera da calciatore tra i dilettanti dove ha collezionato circa 500 presenze dal 1994 al 2011. Da allenatore per lui parlano i numeri, ovvero i successi, i trofei e le promozioni inanellati alla guida di Monticelli, Porto d’Ascoli e ora Atletico Piceno. Filippini, 44 anni, meriterebbe senza alcun dubbio di misurarsi su una panchina di Serie C. Della Civitanovese lui è un ex (è stato rossoblù da calciatore dal 2005 al 2007) e questa finale porta decisamente la sua firma.


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