Enrico Nicolini, grande protagonista di Ascoli-Cagliari del 15 maggio 1983
di Bruno Ferretti
Il giro di campo del presidente Costantino Rozzi prima dell’inizio per salutare (e caricare) il popolo bianconero chiamato a raccolta. Sugli spalti del “Del Duca” quel giorno c’erano quasi 40.000 spettatori stretti fra loro come sardine in una scatola. La corsa dell’allenatore Carlo Mazzone sotto la curva sud per abbracciare Nicolini dopo il secondo gol, quello della sicurezza.
L’esultanza del presidente Costantino Rozzi
Il pianto liberatorio di tantissimi tifosi al fischio di chiusura dell’arbitro Menegali di Roma. Sono flash che tornano alla mente ricordando l’indimenticabile Ascoli-Cagliari, ultima partita del campionato di serie A 1982-1983. Mercoledì 15 maggio 2019 saranno trascorsi 36 anni esatti da quella partita decisiva per la salvezza. Una partita senza appello, emozionante ma crudele. Era il 15 maggio 1983 e l’Ascoli sette giorni prima avave pareggiato 1-1 a Cesena sotto a un diluvio. Al Cagliari di Giagnoni, che in classifica aveva un punto in più, per restare in Serie A sarebbe bastato il pareggio, mentre l’Ascoli aveva una sola possibilità: vincere. E vinse (2-0) con un gol per tempo segnati da Greco e Nicolini (che pochi minuti prima aveva salvato l’1-1 respingendo un pallone sulla linea di porta), condannando i sardi alla retrocessione in B insieme a Cesena e Catanzaro.
Carlo Mazzone e Costantino Rozzi
Quel giorno fu scritta una delle pagine più belle ed emozionanti della storia dell’Ascoli. Il tripudio bianconero si trasferì dallo stadio “Del Duca” a tutta la città e in Piazza del Popolo i tifosi festeggiarono la salvezza fino a notte fonda. Il presidente Costantino Rozzi, l’allenatore Carlo Mazzone e tutti i calciatori protagonisti dell’impresa furono portati in trionfo.
Questa la formazione vittoriosa dell’Ascoli: Muraro, Mandorlini, Boldini, Menichini, Gasparini, Nicolini, Novellino, De Vecchi, Pircher (17’st Scorsa), Greco (33’st Trevisanello), Monelli.
Altri tempi, altre storie, altri personaggi. Impossibile ogni paragone con il deludente epilogo dell’Ascoli di sabato scorso a Crotone. I bei ricordi non risolvono i problemi ma… aiutano a vivere meglio.
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