“Adotta un Giusto”,
vince il fumetto dei ragazzi
della 3^A di Comunanza

PROMOSSO dall'Associazione "Il Giardino dei Giusti", dal Comune di Milano e dall'Ufficio centrale per l'emigrazione, in collaborazione con il Miur. Gli studenti della media premiati fra trecento scuole italiane partecipanti
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I ragazzi della media di Comunanza a Milano

“C’è un albero per ogni uomo che ha scelto il bene” è la frase che a ha ispirato la realizzazione del Giardino dei Giusti, al Parco Montestella di Milano. Su questo tema gli alunni della 3^A della scuola media di Comunanza hanno realizzato un fumetto che è valso loro il prestigioso riconoscimento nell’edizione 2018-2019 del concorso “Adotta un Giusto”, promosso dall’Associazione “Il Giardino dei Giusti”,  di cui fanno parte la Gariwo (Garden of the righteouse worldwide), il Comune di Milano e l’Ufficio centrale per l’emigrazione (Ucei), in collaborazione con il Miur. Lunedì 13 maggio al Teatro Pime del capoluogo lombardo i ragazzi, accompagnati dalle insegnati Maria Laura Giannini, Maria Giovanna D’Erasmo e Floriana Fioravanti sono stati premiati per la categoria “Disegni e fumetti” tra 300 scuole italiane partecipanti ed oltre 1.000 elaborati presi in esame dalla giuria. L’opera editoriale degli studenti di Comunanza aveva come protagonista Costantino Baratta, il lampedusano che nel 2013 strappò da morte certa dodici migranti naufraghi e ricoperti dal carburante fuoriuscito dalla loro imbarcazione. Da allora Baratta continua ad aiutare i profughi ed è una delle figure più rappresentative dell’emergenza umanitaria che rense spesso tristemente nota la bella isola del Sud Italia. Il fumetto è stato edito dalla “Giaconi”, casa editrice marchigiana che nello scorso mese di marzo, ha invitato i giovani autori ad esporlo anche a Tipicità, a Fermo.

«E’ stata un’esperienza indimenticabile – ha commentato la professoressa Giannini – e posso dire che i ragazzi hanno davvero meritato questo premio. Ritengo inoltre che la scuola in questo caso abbia assolto ad uno dei suoi principali compiti, cioè quello di insegnare a riconoscere ed apprezzare il bene. Ed a prendere a modello chi si è distino per una buona azione, non il contrario». Sul palco milanese per la cerimonia finale del concorso c’erano il presidente del Gariwo Gabriele Nissim, la responsabile della commissione didattica Anna Maria Samuelli,  Franca Schiavon del Comune di Milano e Giorgio Mortara dell’Ucei. Non sono mancate importanti toccanti testimonianza tra cui quella di Eugène Muhire Rwigilira, sopravvissuto al genocidio in Ruanda del 1994.

m.n.g.


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