di Franco De Marco
Quelli della lista civica “Ascolto e Partecipazione”, in vista del ballottaggio, cantano la celebre ballata del Duca di Mantova nel “Rigoletto”: “Questa o quella per me pari sono”. Il Duca di Mantova dichiara la sua indifferenza verso l’identità delle donne. “Ascolto e Partecipazione” dichiara invece la sua indifferenza sia verso Marco Fioravanti sia verso Piero Celani, entrambi candidati sindaco appartenenti al centrodestra. L’ufficialità di questa netta posizione scaturirà domani 31 maggio ma già ieri sera, in una pre-assemblea, presenti animatori e candidati vari della lista, l’orientamento è emerso con molta chiarezza.
Il comitato civico “Ascolto e Partecipazione” e il suo candidato sindaco Emidio Nardini hanno convocato per domani venerdì, alle ore 17, nella libreria Rinascita, un incontro con cittadini e simpatizzanti per un’analisi del voto anche in vista del ballottaggio. Eppure, nel frullatore del chiacchiericcio e dei social incontrollati e non verificati, circola da qualche giorno una presunta “simpatia” di questa lista. Quale posizione assumerà “Ascolto & Partecipazione” nel ballottaggio del 9 giugno? «Premesso che parlo a titolo personale, e che la decisione sarà ufficializzata domani dall’assemblea pubblica, – risponde Antonio Canzian, ex Pd, ex vice presidente della Regione, e il più votato della lista con 209 preferenze – dico che “Ascolto & Partecipazione” non si schiererà né con Marco Fioravanti né con Piero Celani. Sono, siamo, distanti anni luce da loro».
Il dibattito all’interno di questa lista si è piuttosto incentrato sul fatto se è meglio, il 9 giugno, disertare le urne, mettere nell’urna una scheda bianca o annullare la scheda in segno di protesta. Dalle parole di Canzian e da quanto emerso nell’incontro di martedì sera, dunque, “non c’è trippa per gatti”.
E per il futuro? “Ascolto e Partecipazione” continuerà a svolgere un’azione politica? «Sì – risponde Antonio Canzian riprendendo il tema della divisione nello schieramento di centrosinistra-. Noi ci siamo costituiti per favorire la ricomposizione del centrosinistra. Il risultato elettorale penso che debba far riflettere il Pd (10,38%, ndr) e spingerlo a ripensare ad un centrosinistra su basi nuove. Noi siamo a disposizione. La candidatura a sindaco di Nardini non era contro nessuno ma voleva – e ci è riuscita – riportare a votare a sinistra tante persone che non si riconoscevano nel candidato sindaco del Pd. Nardini ha avuto il voto anche di tanti che votavano magari Movimento 5 Stelle o centrodestra».
Si aspettava un risultato così favorevole, 9,87%, della sua lista? «Sì -è la conclusione- me l’aspettavo conoscendo il disagio in tanti elettori di sinistra per le scelte del Pd».
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