Celani: «Tolgo i cancelli dal Comune,
subito un piano per il centro storico
Prg da cambiare, più sviluppo
nelle frazioni lasciate all’abbandono»

ASCOLI - La sfida del candidato sindaco a capo delle sei liste civiche di centrodestra. «Ci sono giovani, anche donne, che verranno eletti. Questa è una piacevolissima sorpresa. Avranno un ruolo cardine nella squadra di governo all'insegna del vero rinnovamento. C' è un entusiasmo intorno a noi mai riscontrato prima. E' come se ci fosse stato un tappo per dieci anni ed ora è saltato. La gente partecipa, dice quello che pensa»
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Piero Celani (Foto Andrea Vagnoni)

di Renato Pierantozzi

«La prima cosa che farò da sindaco? Io stesso, domenica sera, sradicherò cancelli e telecamere che oggi impediscono l’accesso dei cittadini a palazzo Arengo. Il Comune deve tornare ad essere la casa degli ascolani. Libererò tutto gli ostacoli così la gente sarà libera di venire dal sindaco». Parola del candidato sindaco Piero Celani, sostenuto da sei liste civiche di centrodestra (Ascoli x Ascoli, PPP, Forza Popolare, Ascoli nel Futuro, Celani sindaco e Movimento Popolare) che sta affrontando il rush finale della campagna elettorale in vista dell’attesissimo ballottaggio di domenica 9 giugno.

E la seconda cosa che farà in caso di elezione?

«Convocherò subito gli stati generali del centro storico che sta morendo, coinvolgendo tutte le realtà con un progetto di ampia visione. Spegnerò anche i varchi. E’ ora di mettersi a sedere per mettere a punto un piano speciale da presentare, a settembre, alla Regione e all’Europa. Inoltre farò venire qui la II Commissione regionale, dove passano tutti i fondi per il lavoro, la formazione e le attività produttive, e la Regione per discutere».

A proposito come si comporterà con gli enti sovraordinati come appunto la Regione?

«Bisogna innanzitutto  uscire dall’isolamento in cui è piombata in questi anni la nostra città. Ho vissuto in Regione 4 anni splendidi avendo contatti con tutti, forze politiche, consiglio, le commissione. Riapriamoci al mondo nel rispetto delle idee politiche, ma confrontandoci e chiedendo aiuto mettendo tra le priorità Ascoli che è la città più bella delle Marche. La Commissione II ha in mano tutte le politiche su lavoro. Serve progetto ad hoc anche alla luce della nuova programmazione comunitaria 2021-2027. Anche il governo non potrà dimenticarci»

Che ne pensa del terremoto da parte del Comune e che farà lei in caso di elezione?

«Potenzierò subito la strutture comunale anche perché il decreto Sblocca cantieri potenzierà il ruolo dei Comuni per i danni lievi. Purtroppo in questi anni la struttura tecnica comunale è stata smantellata. Castelli non si è reso conto dell’importanza di questo settore. Bisogna potenziare anche l’organico con nuove assunzioni (il Decreto prevede un’iniezione di nuovo personale anche per il Comune) ed incarichi. Bisogna far ripartire immediatamente la macchina amministrativa e inseguire Regione e Governo per avere norme sempre più snelle affinché tutte le responsabilità siano a carico dei proprietari e delle imprese con il controllo allo Stato come è stato nel terremoto del 97. Spero che l’ingegner Vincenzo Ballatori (ex dirigente comunale e candidato nella lista Ascoli x Ascoli di Aliberti, ndr) mi dia una mano»

Piero Celani in sella alla sua bici

Ha pensato alla squadra di assessori?

«Ci sono giovani, anche donne, che verranno eletti. Questa è una piacevolissima sorpresa. Avranno un ruolo cardine all’insegna del vero rinnovamento. C’ è un entusiasmo intorno a noi mai riscontrato prima. E’ come se ci fosse un tappo per dieci anni e si è liberato. La gente partecipa, dice quello che pensa».

Sui grandi temi come la riconversione Carbon e il Prg intende fare modifiche?

«Sulla Carbon ho apprezzato la scelta di non firmare l’accordo prima della campagna elett0rale, nonostante le sollecitazione giunte ai proprietari. Questa cosa francamente mi è dispiaciuta. Per il resto si possono fare aggiustamenti, verificare la presenza di investimenti pubblici attivabili nell’area come il centro di ricerca o uno studentato partendo dalla bonifica che è la prima cosa da fare. Mi attiverò con gli enti preposti. Anche se purtroppo temo che siamo fermi al protocollo del 2009 che firmai con l’allora presidente Massimo Rossi. Poi non è stato fatto nulla. La città non merita questo»

E il Piano regolatore? Cambierà?

«Sì. Con Lattanzi stiamo vedendo di intervenire soprattutto nelle frazioni che in questi dieci anni sono state abbandonate e dove c’è un degrado incredibile come ho avuto modo di vedere. Si possono prevedere zone di completamento per permettere, ad esempio, ai figli di rimanere a vivere vicino ai genitori. Oggi invece non si può realizzare nemmeno una casetta per gli attrezzi»

Occupazione e infrastrutture, cosa può fare davvero il Comune?

«Possiamo fare scouting, vedere i capannoni che ci sono da mettere a disposizione delle imprese. Ma la grande sfida è quella di creare una zona economica speciale con l’abbattimento, ad esempio, degli oneri sociali come i contributi a carico delle imprese. Il vero problema non è la fiscalità locale che con Imu e Tasi incide relativamente poco. Sulle infrastrutture gli obiettivi da cogliere sono quelli del collegamento con Roma tramite l’A24 di Teramo, l’ammodernamento della Piceno-Aprutina e quello della Salaria nell’ultimo tratto tra Acquasanta e Favalanciata per cui grazie al lavoro fatto con la Regione, dove io e la vice presidente Casini ci siamo molto impegnati, abbiamo trovato i fondi necessari. Per questo serve una collaborazione stretta con gli enti che stanno sopra di noi come la Regione programmando incontri ogni 3 mesi per verificare lo stato di attuazione dei programmi».

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