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Vandali al polo Sant’Agostino:
senza telecamere è facilissimo

ASCOLI - Di nuovo nel mirino l'edificio dove si trovano biblioteca, uffici comunali e Galleria d'arte contemporanea Licini. Lo sdegno del sindaco Fioravanti, ma il rimedio non possono essere solo i dipendenti-sceriffi
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I farneticanti “tag” lasciati sulla vetrata della scalinata di accesso alla biblioteca

di Andrea Ferretti

I vandali tornano a colpire al polo Sant’Agostino. Lo fanno armati di bombolette spray deturpando le porte dei bagni, alcune pareti e le vetrate del vano ascensore lungo la scalinata che conduce al piano superiore. E’ stato un blitz di pochi minuti, compiuto forse addirittura durante l’orario di apertura. Gli autori degli “scarabocchi” si sono limitati a questo, ma avrebbero potuto commettere ben altro. Come accadde l’ultima volta – sicuramente quella fu opera di malviventi più esperti – quando forzarono i distributori di bevande e snack per rubare qualche moneta. Il problema non è l’entità del furto, ma il fatto che avvenga in un luogo che si trova nel cuore del centro storico che è sede della biblioteca comunale, di altri uffici dell’Amministrazione e della Galleria d’arte contemporanea Licini.

E la gravità è che nel chiostro del polo di Sant’Agostino non esiste videosorveglianza. Incredibile ma vero. Inutili, finora, le richieste dei dipendenti. Che, durante il governo Castelli, sono arrivati perfino a proporre di togliere un paio di telecamere dalla biblioteca (la cui utilità sembra sia vicina allo zero) e sistemarle nel chiostro dove si può accedere – non è necessario essere ladri, scassinatori o imbrattatori – non solo dal portone principale di corso Mazzini. Ci sono infatti anche ingressi posteriori su via Costanzo Mazzoni, a volte sono aperti perchè utilizzati da estranei all’Amministrazione comunale. Il furto con scasso non è diu due settimane fa ma di metà ottobre 2018. Otto mesi durante i quali non è stato fatto nulla. Sarebbe poi opportuno un bel giro di vite sulla “distribuzione” delle chiavi di accesso. Basterebbe cambiare qualche serratura. Guido Castelli, soprattutto negli ultimi tempi, era troppo preso dalla campagna elettorale, forse più del successore fresco di nomina Marco Fioravanti. E il problema della biblioteca, del polo di Sant’Agostino e della loro videosorveglianza sono andati a rimpinguare l’elenco di tutto ciò che poteva attender.

Le telecamere in passato hanno funzionato, come  quando ci fu da appurare il comportamento di un dipendente “infedele”, poi sono rimaste funzionanti solamente al piano superiore. E al chiostro ogni giorno accade di tutto. Fioravanti ha espresso tutto il suo disappunto e il suo sdegno per quanto accaduto. “In accordo con la dirigente del servizio – ha detto – sono state date immediate disposizioni per aumentare i controlli da parte del personale e concertate nuove soluzioni di sorveglianza”. La speranza è che le “nuove soluzioni di sorveglianza” auspicate non siano limitate soltanto a dipendenti che fanno la ronda invitando alcuni dei ragazzi presenti nel chiostro a non disturbare chi sta lì per studiare. Sul fatto poi che da alcuni gruppetti di giovani si levi spesso fumo che non è quello di un falò o di normali sigarette in vendita dal tabaccaio è un’altra storia. Siccome nessuno può e vuole fare lo sceriffo, sarà il caso che la soluzione vada “concertata” quanto prima.

 


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