«Ma Guido Castelli è stato mai di Forza Italia?». A porsi l’interrogativo, dopo l’annuncio dell’ex sindaco di Ascoli di lasciare il partito di Silvio Berlusconi, sono Alessio Pagliacci, vice coordinatore nazionale vicario di Forza Italia Giovani e neo consigliere comunale di Ascoli, e Valerio Pignotti coordinatore regionale Forza Italia Giovani e consigliere comunale di San Benedetto del Tronto. «L’ex sindaco Castelli – affermano i due – dopo aver ricevuto tanto, tantissimo, e aver ricambiato con poco, forse pochissimo, se ne va sbattendo la porta e sputando sul piatto dove ha fino ad oggi mangiato. La verità è che l’ex sindaco è come quella “volpe” che non avendo raggiunto l’uva disse che era acerba. In questi anni le iniziative da lui promosse sul territorio con il simbolo di Forza Italia sono state pari a zero. Castelli è uno dei tanti che, dotati della migliore irriconoscenza politica, ha scambiato Forza Italia per un bus dove a suo piacimento pensava di poter salire o scendere. Ogni sua decisione è stata sempre incentrata per favorire la sua crescita personale e non per rafforzare sul territorio il progetto politico promosso dal nostro presidente Silvio Berlusconi».
«Testimonianza di tutto ciò – aggiungono Pagliacci e Pignotti – sono le sue acrobazie politiche: è cosa ormai risaputa il suo sostegno al Partito Democratico e quindi alla candidata Monica Acciarri (oggi assessore ad Ascoli) quindi all’attuale presidente della Regione Luca Ceriscioli alle scorse regionali nelle Marche. Per non parlare poi delle ultime elezioni europee dove il “forzista” Castelli non ha mosso paglia per il “suo” partito. Il consiglio che vogliamo dare al Governatore Toti: prima di entrare in dinamiche territoriali che non si conoscono è bene sentire ed informarsi oltre che dagli amici anche e soprattutto dai dirigenti di Fi che svolgono attività politica in strada e tra la gente. Oggi ad Ascoli, nel Piceno e nelle Marche – concludono – le nubi si sono diradate e con chiarezza è stata ben definita la squadra di Forza Italia che senz’altro con candidati credibili e seri tornerà a conquistare la Regione Marche il prossimo anno».
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