di Luca Capponi
(foto Edo)
Per turisti e visitatori è una piacevole scoperta, faccia a faccia con la storia. Per gli ascolani è un momento a metà strada tra rito e identità. Il corteo della Quintana, prodromo della mitica Giostra, resta uno spettacolo a sè. Sempre (apparentemente) uguale, eppure diverso. Volti familiari che sono invecchiati sfilando, nuove leve, sguardi fieri nell’incedere, paggetti, signore a cavallo, dame che catturano con la bellezza e il portamento; un impatto capace di affascinare, con un unico obiettivo: conquistare il Campo Squarcia.
E allora via alla parata, intorno alle 19,40, coi passaggi obbligati in piazza del Popolo e piazza Arringo fino al lungo serpentone di Corso Vittorio Emanuele; colori, suoni e tensione sui volti dei figuranti, applausi da parte del pubblico, presente i massa anche stavolta. Da registrare il debutto nei panni di Magnifico Messere del neo sindaco Marco Fioravanti a guidare le Magistrature, mentre tra i Castelli il tributo, doveroso e per fortuna ancora vivo a tre anni dal sisma, per la rappresentanza di Arquata del Tronto, capitanata dal primo cittadino Aleandro Petrucci.
Tra i più applauditi il testimonial Massimiliano Ossini, presentatore tv legatissimo alla città, ormai una consuetudine in testa al corteo in groppa al suo cavallo; poi, durante il passaggio dei sestieri, soprattutto per Lorenzo Melosso, 18 anni appena compiuti, il più giovane cavaliere del lotto, faccia pulita e coraggio da vendere. Ha destato curiosità, invece, il personaggio a cavallo con tanto di armatura medievale tra le fila del Comune, davvero suggestivo.
Par condicio e plauso unanime per le dame, le vere regine del corteo: la prima a passare è Claudia Rozzi di Porta Solestà, sorriso smagliante in affascinante rosa, poi Lara Caponi (Porta Tufilla), boquet in mano e abito importante, la biondissima Cristina Bernabei per la Piazzarola (Manola Marozzi, a cavallo, impersona la figura di Elisabetta Trebbiani), la sgargiante Simona Pieroni in rosso (Porta Romana), la dama dalla rosa rossa Donatella Forlini per Sant’Emidio e, a chiudere, colei che forse ha colpito di più dal punto di vista dell’abito, vale a dire la dama di Porta Maggiore Ilaria Izzo, nel vestito di velluto nero con perle e sotto gonna in broccato beige.
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