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Tassa sui passi carrai:
se non arriva il bollettino,
sono… sanzioni tue

SAN BENEDETTO - La MultiServizi Spa fa la faccia feroce e cerca, centesimo dopo centesimo, di recuperare i 700.000 euro di crediti che vanta nei confronti dei morosi sambenedettesi su "occupazione di suolo pubblico e passi carrai". Solo che a qualcuno dimentica di inviare il bollettino. Ma tanto il cittadino deve pagare, poiché “se non arriva l’avviso di pagamento deve venire da noi e chiedere di pagare” hanno risposto a un moroso
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di Epifanio Pierantozzi
Ricordate i 700.000 euro di crediti da riscuotere, chiaramente da parte del Comune, per “occupazione di suolo pubblico e passi carrai”? Sono passati oltre 16 mesi da quando esplose il caso – e di cui non si è saputo più nulla – così torniamo a occuparcene grazie al fatto che l’azienda MultiServizi Spa ha deciso di usare il pugno di ferro e ha iniziato a inviare avvisi di accertamento per il mancato pagamento. Toh, verrebbe da pensare, finalmente a San Benedetto i “morosi” vengono scovati e perseguiti. Niente di tutto questo! Il caso che andiamo a raccontare non è quello di un’Amministrazione oculata che rintraccia chi non paga e lo costringe a versare il dovuto, bensì di un’azienda MultiServizi Spa che si dimentica di inviare il bollettino (o che quest’ultimo non sia mai pervenuto al cittadino), ma spiega al “moroso” come – a prescindere dall’arrivo o meno del bollettino – è suo dovere chiedere di pagare. 
E’ quanto accaduto a un sambenedettese il quale, da sempre, paga regolarmente per il passo carrabile. Invece nel 2018 il bollettino – ben 32 euro, roba da chiedere un mutuo – non arriva e il bravo cittadino si dimentica di pagare. Ma la MultiServizi Spa vigila e, dopo ben 18 mesi, si accorge che per quel passo carraio non è stato versata la tassa. Solerti e rapidi, i grandi capi della Multi Servizi Spa ordinano di invitare il reprobo a saldare il dovuto. Chiaro che la cifra, in questi 18 mesi, è lievitata… non certo per gli interessi – appena lo 0,30% per il primo anno di ritardo e ben lo 0,80% del secondo. Il tutto per l’enorme cifra di… 19 centesimi.
Però la sanzione per omesso pagamento è di 9,30 euro, a cui si deve aggiungere quasi 10 euro per le spese di notifica. Detto che “è la somma che fa il totale” alla fine al nostro sambenedettese, con una cinquantina di euro, gli passa la paura. Dopo questo “lieto fine”, per le casse comunali, ecco alcune piccole considerazioni. Con l’avviso di pagamento al reprobo sambenedettese è stata consegnata una paginetta di “Riferimenti normativi e regolamentari”, chiaramente stampata in stile lente di ingrandimento. Qui, quasi a metà dello scritto in puro stile legale, si legge: “il versamento della tassa deve essere effettuata nel mese di gennaio, utilizzando l’apposito modulo di cui al comma 4.(5)”. Comma 4.(5) di quale articolo? di quale regolamento? di quale legge? Concludiamo: il Comune ha sempre ragione… e se non ce l’ha, se la prende. 
Così ci piacerebbe sapere: se si sta incassando gli arretrati, quanti dei 700.000 euro sono già confluiti nelle casse di viale De Gasperi?
Ci basterebbe sapere che il nostro reprobo sambenedettese è in buona compagnia. Che dite, cari lettori ed elettori, la giunta Piunti troverà il tempo di far conoscere ai sambenedettesi quanto hanno recuperato del credito della Tassa di occupazione di suolo pubblico e passi carrai? Aspettiamo e speriamo.

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