L’intervento del sindaco Aleandro Petrucci
C’è la comunità italiana di Adelaide, nella lontanissima Australia, ma anche i consiglieri regionali dei 5Stelle insieme al Magistrato delle Contrade del Palio di Siena e il Comitato “Insieme non si trema” con il Comune di Cermenate e Vermenate con Minoprio, in provincia di Como. Sono i benefattori che hanno reso possibile la costruzione del nuove di aggregazione inaugurato sabato scorso a Spelonga di Arquata del Tronto. All’evento hanno preso parte le autorità e la popolazione del luogo. Il nuovo centro aggregativo accoglie al suo interno una sala-cinema, dotata di schermo e proiettore, che all’occorrenza è anche spazio per attività ludiche o culturali, ma anche biblioteca e cineteca. Mentre le falde della copertura all’esterno diventano gradoni per assistere a spettacoli o eventi all’aperto, ma anche scale che conducono a una terrazza panoramica dove un binocolo permette ai turisti, ma non solo, di scrutare i particolari dell’imponente monte Vettore, che fa da quinta teatrale all’intero edificio.
L’interno – La parte interna dell’edificio, inoltre, è una teca per i tesori artistici e storici del paese, scampati ai danni del sisma, ma non più al sicuro nelle loro vecchie collocazioni. Tra tutti, la più importante è la bandiera turca del 1571, cimelio della battaglia di Lepanto, che da allora gli spelongani hanno custodito gelosamente nella chiesa del paese, oggi inagibile, a testimonianza dell’impresa di 150 paesani che parteciparono alla celebre battaglia al fianco della flotta della Lega Santa, contro i Turchi ottomani. La domenica e i giorni festivi il centro polivalente ospiterà le funzioni ecclesiastiche, anche queste da ormai tre anni private di spazi consoni. Oltre alla versatilità funzionale, l’edificio si caratterizza per un’accentuata connessione tra interno e esterno. Sia la continuità dei materiali, sia l’ampiezza delle vetrate che occupano la quasi totalità delle pareti laterali, contribuiscono a percepire l’edificio come una sorta di “piazza coperta”, che dispone di spazi chiusi ma che suggerisce anche l’utilizzo di quelli aperti adiacenti. A contribuire in modo importante a questo annullamento del confine dentro-fuori, chiuso-aperto, interno-esterno, è la grande vetrata triangolare che ospita, perfettamente angolata, una delle più suggestive e imponenti vedute del Monte Vettore, che in questo modo entra prepotentemente nella sala interna, invitandoci costantemente ad approfondirne la vista e la contemplazione sul belvedere soprastante.
I materiali – L’integrazione paesaggistica dell’edificio è realizzata anche attraverso l’attento uso dei materiali e dei colori utilizzati, oltre che dei codici formali presenti. In particolare, la terracotta di rivestimento è una chiara citazione dei materiali locali, in questo caso reinterpretati attraverso formelle dal design originale, che danno alle falde della struttura una vibrazione di luci ed ombre mai uguale a se stessa. È immediato nella copertura il richiamo al caratteristico marrone della terra dei Monti della Laga, mentre il pavimento rimanda al grigio dell’arenaria, roccia locale e pietra da costruzione dei paesi della zona. Non ultimo il legno della sala interna, materia prima onnipresente nelle abitazioni montane di territori circondati dai rigogliosi boschi del Parco nazionale della Laga. Anche i codici formali richiamano le geometrie piramidali e aguzze delle cime dei monti marchigiani e abruzzesi, che circondano Spelonga, il Vettore davanti e Pizzo di Sevo alle sue spalle. Dal punto di vista tecnico, le falde costituiscono la migliore soluzione per la neve, che a quota 1000 metri è un elemento costante nei mesi invernali. Le falde, inoltre, giungono fino a terra rivestite da una parete ventilata, che garantisce lo smaltimento dell’acqua piovana e una parziale climatizzazione dell’ambiente interno.
rp
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