Un giovane marocchino di 32 anni – da anni residente nel Fermano – è stato denunciato dalla Polizia Stradale perchè aveva tentato di conseguire la patrente di guida con l’inganno. Più o meno lo stesso stratagemma ideato, ma anche in quel caso scoperto, da un nigeriano (il 35enne E.F.) che vive ad Ascoli e che aveva tentato di farla franca a metà giugno, un mese e mezzo fa. In questo caso il 32enne M.E.M. si è presentato all’esame teorico – diventato per lui uno scoglio invalicabile, quasi un incubo – presso la Motorizzazione di Ascoli. Col nastro adesivo aveva fissato sul petto, ovviamente sotto ai vestiti, uno smartphone. Poi aveva praticato un piccolo foto sulla t-shirt per dare la possibilità al cellulare di poter riprendere, con la telecamera, la schermata del computer della sua postazione, dove c’erano i test ai quali rispondere.
Infine, nell’orecchio aveva piazzato un ricevitore miniaturizzato per ascoltare le risposte che i suoi compari gli fornivano dall’esterno. Pensava di farla franca, ma i funzionari della Motorizzazione hanno notato quello strano rigonfiamento sul petto e non hanno avuto dubbi. Hanno subito allertato la Polizia Stradale, guidata dal commissario capo Luca Iobbi. Gli agenti sono giunti sul posto e, terminata la prova, lo hanno fermato chiedendogli spiegazioni. Ecco che allora sono saltati fuori cellulare e auricolare. A quel punto è stato condotto negli uffici della Polstrada dove è stato denunciato per truffa. Dovrà risponderne alla Procura della Repubblica di Ascoli.
Il materiale sequestrato al truffatore
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