Nadia Toffa e Guido Castelli durante l’intervista nello studio del sindaco a Palazzo Arengo
di Renato Pierantozzi
Si era battuta per la sicurezza delle scuole ascolane dopo il sisma del 2016 arrivando ad incalzare l’ex sindaco Guido Castelli in un blitz a palazzo Arengo poi trasmesso su Italia Uno. La “Iena” Nadia Toffa, scomparsa prematuramente oggi a 40 anni a causa di un male incurabile, tra il gennaio e il febbraio del 2017 era stata protagonista di un’inchiesta giornalistica anche in città. Il tema, caldissimo, era quello della verifica della vulnerabilità sismica delle scuole con il Comune in ritardo, al pari di tanti altri enti locali italiani unito a quello dei fondi stanziati per la nuova tribuna est dello stadio “Del Duca”.
Oltre a Castelli, la Toffa intervistò anche due esponenti del Comitato “Scuole Sicure” e la vice presidente della Provincia nonché dirigente scolastica Valentina Bellini. Castelli si giustificò sui mancati esami alle strutture con i tagli subìti ai bilanci comunale anche se la “Iena” replicò tirando in ballo proprio i fondi stanziati per lo stadio. Nella gara interna Ascoli-Pisa del 25 febbraio 2017 presero posizione anche gli ultras dell’Ascoli con uno striscione “dedicato” proprio alla Toffa (“Nadia Toffa, a noi le curve, a te il push up”) che suscitò clamore e sdegno in città con le prese di posizione del Pd e la difesa di Casa Pound. Lo striscione finì anche in tv sulle Iene dove fu commentato con ironia dai conduttori presenti in studio. Anche il Comitato Scuole Sicure ascolano, tramite un post pubblicato sul suo profilo social, ricorda la scomparsa di Nadia Toffa.
«Abbiamo perso una bella persona e un’ottima giornalista – afferma il Comitato nel post di Roberta Profita – La ricordo con affetto e stima, quando venne ad Ascoli per un servizio sulla situazione della sicurezza delle scuole nel centro Italia, dopo il terremoto. Cercò il Comitato scuole sicure Ascoli Piceno e ci tempestò di domande. Aveva tutti i dati sul bilancio comunale e sui mutui accesi. Le chiesi di non parlare dello stadio perché gli ascolani non avrebbero capito e l’attenzione si sarebbe spostata su argomenti secondari. Mi guardò sgranando gli occhi e mi disse: “non è possibile, queste sono scelte pazzesche, non possono non capire!” E invece… Grazie per la serietà e l’impegno, anche se non capita e addirittura sbeffeggiata (ricordo il vergognoso striscione esposto allo stadio come rappresaglia) hai inseguito la verità e fatto con rara coscienza il tuo dovere. Di certo la tua vita non è stata sprecata».
La puntata delle Iene del 19 febbraio 2017
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