Pietro Malavolta
di Maria Nerina Galiè
E’ ancora in Spagna la salma del professor Pietro Malavolta, morto a 61 anni la sera del 17 agosto scorso sulla via del ritorno, a bordo di un autobus, da Santiago de Compostela. Ripartirà da Madrid soltanto lunedì prossimo, 26 agosto, su un aereo per Roma. Non è ancora stato stabilito l’orario esatto. In ogni caso, ad attenderlo, ci sarà un mezzo delle onoranze funebri “Damiani” di Ascoli, la ditta incaricata dalla famiglia di sbrigare le pratiche di rimpatrio e allestire la camera ardente presso la propria Casa Funeraria al Battente, ad Ascoli.
Poi si procederà con il funerale, nella chiesa di Villa Pigna di Folignano. Era lì che risiedeva l’insegnante tecnico pratico del laboratorio di fisica dell’Istituto Fermi-Ceci-Sacconi e dell’Ipsia, ma anche pittore e scultore. I primi di agosto era partito con il figlio Francesco, 30 anni, per il pellegrinaggio che aveva fatto diverse altre volte, sulle tracce di San Giacomo Apostolo. Aveva scelto il “Cammino del nord”, 840 chilometri percorsi in bicicletta, per poi tornare al punto di partenza con un pullman. Lungo il tragitto, a Riotorto piccola (località della provincia di Lugo, in Galizia) l’uomo ha accusato un malore, poi risultato un infarto, che nonostante i tempestivi soccorsi non gli ha lasciato scampo, gettando nella disperazione la famiglia e tutti coloro, in tantissimi, che lo conoscevano e stimavano.
La causa del decesso è stata confermata dall’autopsia disposta dall’autorità giudiziaria spagnola, che ha pertanto dato il nulla osta alla restituzione della salma. Solo a quel punto è stato possibile ottenere il passaporto mortuario, per il rientro, tramite l’ambasciata italiana in Spagna.
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