di Luca Capponi
«Si tratta di una cosa che ci hanno chiesto cittadini e associazioni, un atto dovuto poiché bisogna fare in fretta e provare a districare un campo già confusionario, dove occorre fare luce e chiarezza. Questo è un primo punto di partenza. Speriamo che dopo l’imminente incontro con la Stazione Unica Appaltante delle Marche riusciamo a partire con le gare e i piani di recupero. Per il resto aspettiamo di sapere se il commissario resterà Farabollini e confidiamo in una netta accelerata a livello di ricostruzione». Così il vicesindaco di Arquata Michele Franchi sull’avviso esplorativo per manifestazione d’interesse pubblicato dal Comune in materia di aggregati edilizi da sottoporre a intervento unitario in materia di post sisma.
Arquata del Tronto (Foto Andrea Vagnoni)
Il territorio di Arquata, come d’altronde gran parte di quello della montagna picena, è ricco di aggregati edilizi, vale a dire di insieme di edifici connessi tra loro a livello strutturale. Un esempio di ricostruzione “condivisa” di un aggregato si è avuto qualche mese fa a Balzo di Montegallo, dove i proprietari di 17 unità immobiliari si sono consorziati ottenendo un finanziamento di quasi 3 milioni di euro per rimettere in sesto l’edificio .
Nell’avviso pubblicato dal Comune, infatti, si legge come gli aggregati presenti «necessitano di essere recuperati attraverso una progettazione unitaria. L’intervento unitario potrebbe consentire la risoluzione delle problematiche e un migliore intervento di recupero sia dal punto di vista strutturale che architettonico».
«Con la delibera di giunta del 26 agosto sono stati definiti gli indirizzi e le modalità per acquisire dalla cittadinanza le proposte dei possibili aggregati da recuperare attraverso interventi unitari -si legge nell’avviso-. Tale manifestazione d’interesse è indispensabile al fine di acquisire le necessarie informazioni per la possibile perimetrazione degli aggregati nelle zone non sottoposte a Piano Attuativo di Ricostruzione e per pianificare al meglio la ricostruzione nelle zone in cui sarà redatto il Piano Attuativo. Gli aggregati da sottoporre ad intervento unitario, sia ricadenti nelle zone perimetrate e sottoposte a Piano Attuativo di Ricostruzione, sia ubicati al di fuori delle suddette aree,
possono essere proposti volontariamente dalla cittadinanza, compilando la modulistica scaricabile dal sito del Comune».
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