di Gianluca Ginella
(foto di Fabio Falcioni)
«Mio padre era una persona che amava la gente. E anche se la gente magari non lo amava, ma lui l’amava comunque» poi si è interrotto Blasco Valori, 17 anni, nel ricordare suo padre Alessandro al funerale, e le circa 400 persone presenti per l’ultimo dare l’ultimo saluto al regista 54enne hanno iniziato ad applaudire. Poi gli zii Federico e Alfonso, fratelli del papà, lo hanno abbracciato quando è sceso dall’altare.
In tanti questo pomeriggio hanno partecipato al funerale del regista scomparso nella sera di lunedì a causa di un infarto che lo ha stroncato mentre era a cena a Recanati. Con lui quella sera c’era anche l’imprenditore Iginio Straffi, presente oggi al funerale così come l’attore Simone Riccioni protagonista degli ultimi due film di successo del regista (“Tiro libero” e “Come saltano i pesci”). A celebrare il funerale, che si è svolto alle 16 nella chiesa dell’Immacolata di Macerata il cugino del regista, il frate Andrea Valori, che ha parlato di un uomo, Alessandro, «che ha sempre guardato gli ultimi. Alessandro aveva raccontato nei suoi film quello che dice Gesù osservando e raccontando la vita di chi vive nelle borgate a Roma». Il frate ha poi ricordato che Alessandro significa protettore degli uomini.
A ricordare il regista ci ha provato il figlio Blasco, 17enne, seduto in prima fila con la mamma, Carmen. «Papà oggi non è qui a deliziarci con la sua allegria. Mio padre va ricordato per l’uomo che era, un uomo che amava la gente anche se magari la gente non lo amava. Ma lui l’amava comunque» ha detto prima di interrompersi. A quel punto i presenti hanno cominciato ad applaudire. Poi ha preso la parola l’avvocato Federico Valori, fratello di Alessandro. «Non è facile, non è facile per nessuno. Non è facile oggi. L’insegnamento di mio fratello è che bisogna liberarsi di ogni vanità. Raccontava e ascoltava storie mio fratello, per farlo occorre che il nostro io venga liberato e si possa ascoltare davvero il cuore degli altri. Con piccole immagini quotidiane sapeva fare grandi discorsi filosofici. Mio fratello era pieno di carità, pieno di generosità. Le storie di Alessandro rimarranno, limpide. Grazie Alessandro» ha concluso ed è seguito un lungo applauso, lo stesso che è stato fatto all’uscita del feretro.
Tra le circa 400 persone che hanno riempito la chiesa dell’Immacolata c’erano il sindaco di Macerata Romano Carancini, l’assessore Stefania Monteverde, il presidente del Consiglio comunale, Luciano Pantanetti, Evio Hermas Ercoli con la moglie Cinzia Maroni e la figlia Lucrezia Ercoli, l’imprenditore Adolfo Guzzini, la scrittrice Lucia Tancredi, e tanti avvocati colleghi dei fratelli di Alessandro, Federico e Alfonso.
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