Simone Padoin tra il presidente Giuliano Tosti e il ds Antonio Tesoro
di Bruno Ferretti
Il presidente Giuliano Tosti e il ds Antonio Tesoro hanno presentato Simone Padoin, ovvero mister 5 scudetti – conquistati consecutivamente – con la Juventus fra il 2012 e il 2016. Il rinforzo finale dell’Ascoli, la classica ciliegina sulla torta, che adesso mister Zanetti dovrà farcire al meglio con gli altri ingredienti della… premiata pasticceria bianconera. «A Cagliari sono stato tre anni molto bene. Una bella avventura professionale – le sue prime parole – come spero sarà qui ad Ascoli. Quando mi è stato proposto di venire non ho avuto dubbi e ho accettato con entusiasmo. Eccomi qui pronto a dare il mio contributo».
Simone Padoin di é presentato agli organi di informazione con modestia e umiltà. La conferma dal ds Tesoro: «Gli abbiamo fatto una proposta e Simone ci ha risposto dopo sole due ore». Dal presidente Tosti una rivelazione: «L’Ascoli lo aveva già cercato nel 2012 quando era in uscita dall’Atalanta ma entrò in concorrenza la Juventus e non ci fu possibile prenderlo. Padoin non ha bisogno di presentazioni. Il suo arrivo é un capolavoro di Tesoro, che ringrazio per l’ottimo lavoro svolto. Come ringrazio il patron Pulcinelli e la sua azienda che permettono all’Ascoli di prendere giocatori di questo livello».
«Sono orgoglioso che Simone abbia sposato il nostro progetto – ha aggiunto Tesoro – possiede esperienza e personalità che ci aiuteranno a crescere. Non é giovanissimi ma ancora pienamente efficiente e dotato di grande duttilità tattica Può ricoprire vari ruoli a centrocampo e giocare anche da terzino. Visti i problemi fisici di D’Elia, che speriamo possa risolvere presto, abbiamo puntato su Padoin che può giocare anche da esterno sinistro».
Ma torniamo a mister 5 scudetti. «Sono arrivato ad Ascoli con grande carica e gli stimoli giusti – ha detto – so che questa piazza è calcisticamente importante, con una tifoseria numerosa, passionale, sempre molto vicina alla squadra. Ci darà anche una spinta in più per raggiungere certi risultati. Poi starà a noi, in campo, dare soddisfazioni. Ricordo che proprio al “Del Duca” disputai, in Coppa Italia, la mia prima partita con l’Atalanta. Andammo in vantaggio con un mio gol, ma poi vinse l’Ascoli».
«Subito in campo sabato contro il Livorno? Non lo so, deciderà il mister. Io sono disponibile perché prima di arrivare mi sono allenato, intensamente, da solo. Certo, non sono al top della condizione ma mi considero… convocabile».
Padoin torna in Serie B dopo 9 anni. Che campionato si aspetta? «Prevedo un campionato piuttosto livellato. Le tre società retrocesse dalla Serie A hanno usufruito del paracadute finanziario, qualche altra ha investito tanto sul mercato. Nell’Ascoli ci sono tanti buoni giocatori: se sapremo diventare squadra, potremo giocarcela alla pari contro ogni avversario. Io sono pronto a prendermi le mie responsabilità e a dare una mano ai compagni più giovani, ma ci sono anche altri giocatori che possono farlo come Troiano, Lanni e altri. Ho accettato Ascoli perché i dirigenti mi hanno fatto sentire importante – ha concluso Padoin – qui ho trovato tutte componenti positive e i presupposti per fare bene. Zanetti? Lo conoscevo perché siamo stati un anno insieme nell’Atalanta. É un tipo schietto e con lui mi sono trovato subito bene. Fin dai primi allenamenti ho notato che il mister ha chiare idee di gioco e, cosa importante, sa trasmetterle alla squadra».
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